OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il personaggio di John Travolta del film Face/Off è dovuto ricorrere ad un incredibile intervento chirurgico al volto per assumere l'identità del terrorista impersonato da Nicolas Cage. Ha avuto vita più facile il pusher di 36 anni di origini tunisine, irregolare in Italia, che per anni ha usato i documenti d'identità del fratello - regolarmente residente a Milano - per muoversi indisturbato sul territorio. Essendo gemelli omozigoti, la loro faccia è la stessa.
Lo scambio di persona
Lo scambio di persona rischiava di costare caro al fratello regolare finito a processo per lesioni gravissime come conseguenza di altro reato e spaccio di sostanze stupefacenti. Il tutto dopo che un riminese di 20 anni è finito in coma per una dosa di eroina. La vicenda giudiziaria si è conclusa con un'assoluzione piena dato che a vendere la droga sarebbe stato il gemello e non lui.
I fatti
I fatti risalgono al dicembre del 2020. Siamo a Rimini. Lo stupefacente tagliato con sostanze tossiche finisce nelle mani, e nelle vene, di un giovane che aveva salvato nella rubrica del telefono il contatto del suo pusher.
Nei due anni d'indagine, l'indagato resta con il fiato sospeso. In caso di condanna rischia di perdere tutto: permesso di soggiorno, lavoro. Tutta una vita.
Il processo
Si va a processo, il rito è quello abbreviato. Per dimostrare l'innocenza dell'imputato, la difesa ricorre al certificato di nascita rilasciato dal Consolato che attesta l'esistenza di un fratello gemello. Quest'ultimo, tra l’altro, due anni prima era già stato arrestato e condannato per falso dopo che aveva mostrato il permesso di soggiorno del gemello ad un controllo di polizia. Successivamente è stato arrestato pure per spaccio in un’altra faccenda che lo porta ai domiciliari, da cui però risulta evaso.
Determinante ai fini del processo la testimonianza del datore di lavoro del 36enne milanese che da tempo era impiegato come operaio edile. Da oltre una decina d'anni l’ignaro fratello aveva messo la testa a posto e aveva cominciato una nuova vita nella legalità, con un lavoro stabile. Nel periodo della cessione di droga, lavorava praticamente tutti giorni in un cantiere lombardo, anche il weekend. In provincia di Rimini non si era mai visto a differenza del fratello che in Romagna era presente all'epoca dei fatti e aveva avuto più di un problema con la giustizia.
L'assoluzione
Assoluzione con formula piena per non avere commesso il fatto, questa la decisione del giudice del tribunale di Rimini. «Ora è molto sollevato, perché una condanna gli avrebbe causato la revoca del permesso di soggiorno e quindi la perdita del lavoro», afferma il difensore Paola Zavatta. Gli atti sono tornati in mano alla procura che ora valuterà eventuali procedimenti contro il ladro d’identità. Peccato che nel frattempo di lui si sono completamente perse le tracce.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino