Governo, unioni civili sono legge ok anche alla Buona scuola

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha prorogato di un anno l'incarico del comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette,...

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha prorogato di un anno l'incarico del comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, del capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano, e del capo di Stato maggiore dell'Esercito, Danilo Errico.


Del Sette, nominato il 16 gennaio 2015 al vertice dell'Arma, il cui mandato scadeva il 16 gennaio, è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli sugli appalti Consip. In seguito alla notizia dell'indagine, pubblicata lo scorso 22 dicembre dal Fatto Quotidiano, il giorno dopo il generale si presentò spontaneamente alla procura di Roma «per chiarire - informò il Comando generale - l'infondatezza delle notizie gravemente lesive della sua dignità di uomo e di servitore dello Stato».

Sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi anche i decreti attuativi delle unioni civili e della Buona scuola. A presiedere la riunione a Palazzo Chigi il premier Paolo Gentiloni, che poco dopo le 9 di stamane ha lasciato il policlinico Gemelli, dove era ricoverato da martedì sera per l'impianto di uno stent in seguito a un malore.

La delega sulla scuola rimasta fuori dal 'pacchetto' approvato riguarda il nuovo Testo Unico in materia di istruzione, cioè il riordino delle disposizioni legislative vigenti. Si tratta, in sostanza, di sistemare e raggruppare le numerose norme che riguardano il sistema nazionale scolastico. L'ultimo lavoro, in questa direzione, resta quello realizzato con il Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, meglio noto come Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado.

«Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l'iter delle #unionicivili. Era una promessa, ora è una legge», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, annunciando il via libera ai decreti sulle unioni civili. «Sembrava un traguardo irraggiungibile. Invece passo dopo passo - ha aggiunto su Facebook - l'Italia ce l'ha fatta. Quello che era un sogno adesso è realtà».

Il governo, si legge in un comunicato della presidenza del Consiglio diffuso mentre la riunione è in corso, dovrà approvare, infatti, tre decreti legislativi «in attuazione della delega di cui all'articolo 1 comma 28, lettere a), b) e c) della legge 20 maggio 2016, n. 76, recanti: disposizioni per l'adeguamento delle norme dell'ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché disposizioni recanti modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti».

I decreti contengono anche norme di «modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e adozione di disposizioni di necessario coordinamento» e «disposizioni di coordinamento in materia penale». 

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L'arrivo di Gentiloni a Palazzo Chigi

 
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Il Mattino