Gilet arancioni in piazza del Popolo senza mascherina, Pappalardo: «Salvini mi ha rubato l'intervista»

Al grido di «libertà», con le bandiere dell'Italia che sventolano e slogan contro il Presidente della Repubblica, a Piazza del Popolo sono scesi i gilet...

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Al grido di «libertà», con le bandiere dell'Italia che sventolano e slogan contro il Presidente della Repubblica, a Piazza del Popolo sono scesi i gilet arancioni. «Siamo qui per la libertà di pensiero perché vogliamo decidere come poter vivere - dice Stefano - siamo perfettamente consapevoli che c'è stata un'emergenza sanitaria, Non discutiamo su questo, ma non ci devono essere obblighi perché altrimenti tutto si trasforma in una dittatura». Pochi di loro indossano la mascherina e non viene rispettata la regola del distanziamento sociale. «Siamo qualche centinaio», osservano alcuni manifestanti.


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Gilet arancioni, tocca a Roma. Dopo la manifestazione di alcuni giorni fa a Milano, si replica a Piazza del Popolo con il comizio di Antonio Pappalardo che arringa centinaia di persone da un camioncino scoperto. Come a piazza del Duomo la scorsa settimana, anche nell'appuntamento capitolino spiccano assembramenti e assenza di mascherine. A piazza del Popolo accoglienza spigolosa per un inviato della trasmissione Tagadà. «Nicola Porro mi ha chiamato per un'intervista, ma è arrivata la telefonata di Matteo Salvini che mi ha rubato l'intervista. È un furto, Salvini non pensi di poter fare quello che vuole. Non ci ferma nessuno», dice Pappalardo, costretto a fare i conti con un sistema di amplificazione che fa le bizze: «Non abbiamo i soldi che hanno gli altri!». «Temevano che saremmo venuti in piazza per fare cagnara, siamo venuti qui per votare», aggiunge Pappalardo. «A Milano hanno detto che i lombardi in piazza non avevano le mascherine. E io ho detto 'si vogliono benè. È importante ristabilire il rapporto umano, abbracciamo tutti. Mi posso prendere il coronavirus? E vediamo, a quanto pare il virus ha paura di me e non mi attacca». 

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«Siamo stati costretti a vivere nelle nostre abitazioni come reclusi mentre mascalzoni vendono il nostro paese alle potenze straniere. Mussolini durante la marcia su Roma non l'ha fermato nessuno, ma a noi ci vogliono fermare, hanno fermato i nostri pullman per non farci manifestare», ha detto Pappalardo intervenendo dal palco tra gli applausi delle alcune centinaia di manifestanti.
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Il Mattino