Gli effetti della crisi di governo: salta il salva-precari, è caos nella scuola

Gli effetti della crisi di governo: salta il salva-precari, è caos nella scuola
Licenziate alla vigilia del nuovo anno scolastico. È la sorte di 900 maestre campane con diploma magistrale che negli ultimi due anni sono state assunte con riserva nelle...

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Licenziate alla vigilia del nuovo anno scolastico. È la sorte di 900 maestre campane con diploma magistrale che negli ultimi due anni sono state assunte con riserva nelle regioni del centro-nord Italia grazie allo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento, denominate Gae. Graduatorie da cui vanno escluse - secondo quanto statuito dalla sentenza del 20 dicembre 2017 emessa dall'adunanza plenaria del Consiglio di Stato e confermata da una ordinanza delle sezioni unite della Cassazione il 22 luglio scorso - perché il diploma magistrale conseguito dalle insegnanti entro il 2001 non dà diritto all'immissione in ruolo.

 
Ed è protesta per il mancato ok in Gazzetta Ufficiale del decreto salva precari approvato in Consiglio dei ministri il 7 agosto, prima della crisi di governo: in bilico le misure per tutelare proprio le maestre con diploma magistrale e i professori di scuola secondaria con tre anni di servizio. «È emergenza sociale», tuonano i precari campani che il prossimo 4 settembre scenderanno in piazza Montecitorio, a Roma.

Gli uffici scolastici regionali del Veneto, della Lombardia e del Piemonte, hanno comunicato a più di 900 maestre senza laurea di aver perso il diritto al ruolo in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato del dicembre di due anni fa. Una doccia gelata. Se al nord le lettere di licenziamento sono già partite tra maggio e agosto, in Campania la stessa sorte attende altre 260 insegnanti che negli anni hanno deciso di restare a lavorare vicino casa e alla famiglia. «Stanno arrivando le sentenze definitive che saranno eseguite», è quanto filtra dall'Ufficio scolastico campano. Un dramma professionale annunciato. Le maestre con diploma magistrale non possono accedere al ruolo dallo scorrimento delle Graduatorie ad esaurimento provinciali, bensì attraverso un concorso. Concorso che già c'è stato e in Campania, come nel resto d'Italia, è stato completato: l'unica prova orale non selettiva si è conclusa a giugno. Tra Napoli e il resto della Campania sono state 3.262 le maestre partecipanti. Ma l'attesa per il ruolo sarà lunghissima nelle regioni del Sud, forse più di cinque anni.

Intanto incombono i licenziamenti: si pensi solo che in Lombardia su 2.622 maestre diplomate e assunte con riserva nelle graduatorie a scorrimento, oltre 400 sono campane, di cui 180 concentrate nel milanese; nel Veneto su 880 maestre con diploma magistrale assunte ben 180 sono campane secondo quanto emerge dai tabulati delle graduatorie ad esaurimento provinciali; in Piemonte su 911 maestre senza laurea assunte con riserva ben 245 sono napoletane, salernitane, avellinesi. Le restanti lettere di licenziamento stanno fioccando anche in Emila Romagna dove sono 522 le immissioni in ruolo con riserva (di cui 140 vede destinatarie le campane).

Una situazione incandescente che il decreto salva precari, approvato salvo intese nel Consiglio dei Ministri del 7 agosto e finito nel limbo della crisi di governo, cercava di affrontare. Erano previsti il prolungamento al 30 giugno 2020 dei contratti delle maestre diplomate, anche a fronte di sentenze negative in corso d'anno. L'obiettivo era la salvaguardia della continuità didattica. Ma non è l'unica tempesta all'orizzonte del nuovo anno scolastico. Protestano anche i professori senza abilitazione che lavorano da anni da precari nelle terze fasce delle graduatorie di istituto. Il prossimo 4 settembre è stata indetta una manifestazione a Roma dall'Associazione nazionale docenti per i diritti dei lavoratori guidata dal prof campano, Pasquale Vespa. Appuntamento in piazza Montecitorio per chiedere lo sblocco dei concorsi straordinari per i prof precari con almeno 3 anni di servizio nelle scuole statali e dei corsi abilitanti per i professori che lavorano da supplenti da tre o più anni nelle scuole statali e paritarie.


Il decreto salvo intese sul salva-precari era atteso ieri per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Pubblicazione che non c'è stata per effetto della crisi d'agosto nel governo gialloverde. In Campania erano 3.500 i professori di scuola secondaria interessati dallo sblocco dei concorsi straordinari frutto dell'accordo del 24 aprile scorso tra sindacati unitari e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «La politica ancora una volta risponde picche a decine di migliaia di cittadini che vivono anche da oltre dieci anni la propria precarietà con dignità e professionalità l'amarezza del professore napoletano, Vespa - Avevamo chiesto alla ministra Fedeli e ci aveva rassicurati. Al Pd prima e al Governo del Cambiamento in questo ultimo anno. Abbiamo ricevuto come risposta una crisi che manda in fumo mesi di dialogo e contrattazioni. Possibile che in un paese civile una fetta di popolazione deve vivere in ansia e con preoccupazione ogni volta che si alternano nuove forze al governo?». E Le speranze dei precari sono crollate come un castello di sabbia in un agosto torrido e inquieto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino