Nel 2019 sono disponibili 9 miliardi per il reddito di cittadinanza e 6,7 per le pensioni anticipate (diventeranno 7 a partire dall'anno successivo). Le primissime bozze del...
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A clausole di questo tipo si riferiva il ministro dell'Economia Tria, quando spiegava (anche all'Unione europea) che non si intende andare in nessun caso oltre l'obiettivo di deficit già fissato. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, l'importo comprende anche i previsti aumenti delle pensioni basse. Nella bozza è scritto che affluiscono a questa voce anche le risorse finanziarie già stanziate dai precedenti governi per il reddito di inclusione, che però continuerà ad essere erogato fino alla piena entrata in vigore del nuovo strumento.
Il testo contiene anche il promesso incremento dei fondi per gli investimenti: nel 2019 2,8 miliardi aggiuntivi andranno allo Stato centrale e 3 agli enti territoriali, Comuni e Regioni. Gli importi crescono leggermente per gli anni successivi: su questo fronte però oltre agli stanziamenti saranno decisive le norme per sbloccare la capacità di spesa effettiva delle amministrazioni.
Sebbene al tema fisco sia specificamente dedicato il decreto legge appena inviato in Parlamento, molte norme tributarie saranno contenute nella legge di Bilancio. È il caso ad esempio della cedolare secca sugli affitti che verrà estesa ai negozi relativamente ai nuovi contratti di locazione stipulati nel 2019 (che non siano rinnovi di quelli scaduti in precedenza). L'agevolazione prevede un'imposta sostitutiva del 21 per cento al posto della tassazione ordinaria, ma riguarda solo le «unità immobiliari destinate all'attività commerciale per la vendita o la rivendita di prodotti». Come di consueto, la manovra finanziaria contiene un inasprimento del prelievo sui giochi e sul fumo: nel primo caso il prelievo unico erariale (Preu) viene incrementato di 0,5 punti, nel secondo gli aumenti riguardano sigari, sigarette e tabacco trinciato. Il canone Rai viene invece mantenuto a 90 euro.
Come già annunciato, arriva la stretta fiscale su banche e assicurazioni. Per le compagnie assicurative aumenta l'acconto dell'imposta dei premi del ramo danni: passerà l'anno prossimo all'85%, al 90% nel 2020 e al 100% a partire dagli anni successivi. L'acconto fino a 2 anni fa era fissato al 40 per cento, ma la manovra dello scorso anno lo aveva già portato al 58. Per la banche è previsto il differimento della deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti.
È confermata l'estensione del regime forfettario (tassazione al 15 per cento) alle partite Iva con ricavi fino a 65 mila euro. Tra questa soglia di fatturato e i 100 mila euro dovrebbe essere applicato un prelievo del 20 per cento. Spariscono però alcune agevolazioni: l'Iri (imposta sul reddito imprenditoriale) pensata per le piccole imprese e l'Ace (aiuto alla crescita economica). In quest'ultimo caso le disposizioni applicative continuano ad applicarsi «relativamente all'importo del rendimento nozionale eccedente il reddito complessivo netto del periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2018». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino