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Intanto ieri lo spread è tornato a salire. I governi europei, con una voce sola, chiedono all'Italia di rivedere la manovra. Ma altrettanto compatti, il premier Conte e il ministro Tria, difendono l'impianto della legge di bilancio inviata a Bruxelles. Mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella dalla Svezia, dove si trova in visita, lancia un monito a tutti i partner dell'Unione, ricordando che «non basta l'euro» ma servono «diritti», per evitare che il Vecchio Continente venga visto solo come «un comitato d'affari». La difesa delle misure inserite nel documento inviato alla Commissione martedì notte dal governo italiano, spetta per primo al ministro Tria.
Parlando da Padova, alla presentazione del rapporto della Fondazione Nord Est, il ministro dice che con l'Europa bisogna dialogare «con convinzione per definire al strategia per governare le transizioni, sulle quali», dice, «la nostra manovra offre una risposta diversa dal passato, ma non meno solida e meno credibile». Tria ricorda come il rallentamento della crescita non sia un problema italiano, ma europeo. È la stessa locomotiva tedesca che sta rallentando. Non è un buon segnale, soprattutto per l'Italia vista l'interconnessione delle due economie. Il problema della crescita, secondo il ministro, insomma, è europeo e non italiano. Dunque è l'Europa che deve mettere in campo politiche macroeconomiche in grado di rilanciare l'economia. Ma, dice il ministro italiano, «l'Europa non sembra consapevole della situazione e sembra incapace di adottare politiche di contrasto al rallentamento economico». Ma il ministro parla anche ai suoi alleati di governo, quando spiega che non basta la «fiducia». Serve anche la «credibilità». Perché la fiducia senza credibilità è «solo ottimismo». Per questo andrebbero rafforzate le «misure strutturali». Ma di modifiche all'orizzonte, come ha spiegato da Abu Dhabi, il premier Conte, non ce ne sono. «Non è prevista all'orizzonte nessuna correzione», ha sottolineato il presidente del Consiglio. «Abbiamo deciso, con una voce sola da parte del governo», ha aggiunto, «di avviare questo dialogo in modo costruttivo, franco, sereno: siamo convinti della nostra manovra». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino