Trenta minuti, quarantacinque nomine: con la scelta di sei viceministri e trentanove sottosegretari, il puzzle del governo giallo-verde è quasi al completo. Campania sugli...
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Dopo essere stato in pole per Mise e Tesoro, Stefano Buffagni approda invece agli Affari regionali, come nuovo sottosegretario. Al Viminale nessun vice Salvini. Si è optato infine per la nomina di quattro sottosegretari: Nicola Molteni e Stefano Candiani della Lega, e Luigi Gaetti e l'avellinese Carlo Sibilia per il Movimento 5 Stelle. Campania protagonista anche al Mise, dove insieme all'economista in quota Lega, Michele Geraci, arrivano il grillino Davide Crippa e il senatore salernitano Andrea Cioffi. Ma i pentastellati campani conquistano come detto anche la delega alle Pari opportunità e giovani, di cui il nuovo titolare è il braccio destro di Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora. Nuova sottosegretaria al Mezzogiorno, ma stavolta schierata sul fronte leghista, sarà l'ex di Forza Italia, nativa di Afragola, Pina Castiello. Per quanto riguarda la Farnesina, a coadiuvare Moavero Milanesi saranno i vicepremier Emanuela Del Re e il deputato M5S Manlio Di Stefano, mentre Antonio Merlo (Maie) e il deputato della Lega Guglielmo Picchi entrano nella squadra sono i nuovi sottosegretari della Farnesina.
La partita dell'Editoria trova invece come nuovo arbitro il senatore siciliano del M5s, Vito Crimi. Esclusa dal pacchetto deleghe, le tlc. Che il vicepremier Luigi Di Maio ha deciso di mantenere sotto il suo controllo. La crisi della Tim, ha annunciato il capo politico del Movimento in un post, «ci fa capire perché è importante che Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico lavorino all'unisono. Così come è importante le delega alle telecomunicazioni, che ho deciso di tenere». Per il momento non c'è stata invece alcuna decisione sul Copasir. «Non ne abbiamo parlato», ha chiarito il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro al termine del Consiglio dei ministri. Per far partire l'attività legislativa ora non resta che formazione delle Commissioni permanenti di Camera e Senato. Ma il tempo stringe: incombe già il voto dell'Aula sul Def. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino