Sì alla Tap, verso il taglio della stazione Hirpinia Napoli-Bari

Sì alla Tap, verso il taglio della stazione Hirpinia Napoli-Bari
La ferrovia Napoli-Bari torna in discussione. Il progetto generale resta una priorità, ma la commissione Lavori pubblici del Senato, su proposta della parlamentare sannita...

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La ferrovia Napoli-Bari torna in discussione. Il progetto generale resta una priorità, ma la commissione Lavori pubblici del Senato, su proposta della parlamentare sannita Cinquestelle Sabrina Ricciardi, ha chiesto al governo di accorciare il percorso e di cancellare la deviazione verso Grottaminarda, sopprimendo quindi la stazione Hirpinia, compensando il territorio con collegamenti ferroviari alternativi. «La realizzazione della fermata Hirpinia - spiega la Ricciardi - comporterebbe l'allungamento del tratto Apice-Orsara di oltre il 60%. M5s è contro gli sperperi di denaro pubblico». Secondo il documento del Senato, si risparmierebbero in questo modo 1,6 miliardi di euro che potrebbero essere dirottati sulla Avellino-Benevento. In realtà il risparmio è circa la metà perché il percorso può essere modificato, ma comunque è necessaria una galleria che passi sotto l'appennino.

 
La novità, se accolta dal governo, cambia i programmi in corso di Rfi. Il tratto Apice-Orsara, infatti, è attualmente diviso in due lotti funzionali: Apice-Hirpinia e Hirpinia-Orsara. Su quest'ultimo sono in corso degli approfondimenti progettuali e, a dirla tutta, non c'è neppure il finanziamento. Quindi le eventuali modifiche interverrebbero a bocce ferme. Invece il primo lotto non solo conta su un progetto definitivo ma ha in corso la gara per l'assegnazione dei lavori, per un importo di 889 milioni di euro. Un mese fa, le Ferrovie hanno selezionato i tre operatori ammessi alla gara vera e propria. La prima è composta da Integra-Vianini-Lavori-Rcm-Cgf; la seconda da Pizzarotti-Ghella-Itinera-Salcef-Eds-Rtp-Arethusa-Rina-Sintecna; la terza da Salini Impregilo e Astaldi. La modifica del progetto porterebbe ovviamente anche la soppressione della stazione Hirpinia.

La Napoli-Bari vive una serie di stop and go ormai da un ventennio. La linea progettata non è una vera alta velocità, ma soltanto un miglioramento della ferrovia esistente, con velocità massima di 200 chilometri orari. Questa sua caratteristica intermedia ha portato a progettare un percorso che cucisse le aree interne e che quindi, proprio come fa un ago col filo, cambia continuamente direzione un po' verso Nord un po' verso Sud. Nel 2014 con lo Sblocca Italia voluto dal premier Matteo Renzi il tragitto a zig zag era stato messo in discussione, affidando all'amministratore delegato delle Ferrovie, nominato commissario, il compito di rielaborare i progetti «al fine di ridurre i costi e i tempi di realizzazione dell'opera, con particolare riferimento alla tratta appenninica Apice-Orsara». Sembrava il de profundis per la stazione Hirpinia ma il Parlamento al momento di convertire il decreto dopo Apice-Orsara aveva aggiunto le paroline «fatta salva la previsione progettuale, lungo la suddetta tratta, della stazione ferroviaria in superficie». Quindi Hirpinia poteva cambiare localizzazione ma andava fatta, per cui il percorso cambiò di poco perché farla altrove - e cioè distante dai nodi della statale 90 e dell'autostrada A16 - sarebbe stato irrazionale.

Ma alla Apice-Orsara i governi che si sono succeduti non hanno mai creduto fino in fondo. Infatti mentre tutti i lotti della Napoli-Bari sono integralmente finanziati, il segmento appenninico è coperto soltanto per la Apice-Hirpinia (923 milioni) mentre per il lotto Hirpinia-Orsara siamo ancora a quota 0 euro disponibili sui 1.392 milioni necessari. In totale l'opera vale 6.198 milioni di cui 4.806 finanziati e 1.392 (quelli appunto per la Hirpinia-Orsara) ancora da reperire. Ne risentono i tempi di ultimazione dei lavori i quali, in base agli ultimi aggiornamenti, prevedono di andare oltre il 2025.


Tra le anomalie della Napoli-Bari, infine, c'è la variante Napoli-Cancello che prevede due tratti: Napoli-Afragola e Afragola-Cancello. Ma il primo tratto è del tutto inutile visto che la linea per la nuova stazione di Afragola già c'è ed è quella ad alta velocità che da Napoli porta a Roma. Un raddoppio di binari e di lavori ingiustificato, ma ormai in stadio troppo avanzato per essere fermato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino