Mattarella, tempi lunghi per svelenire. E chiede numeri e programmi certi

Mattarella, tempi lunghi per svelenire. E chiede numeri e programmi certi
Meno di mezz’ora di colloquio tra Giuseppe Conte e Sergio Mattarella mettono nelle mani del Capo dello Stato una crisi di governo che si trascina da settimane. Una crisi al...

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Meno di mezz’ora di colloquio tra Giuseppe Conte e Sergio Mattarella mettono nelle mani del Capo dello Stato una crisi di governo che si trascina da settimane. Una crisi al buio a seguito delle tormentate, ma inevitabili, dimissioni dell’avvocato del popolo che arriva al Colle convinto di poter recuperare entro breve il passo indietro a cui è stato costretto. I passaggi che si sono consumati nella maggioranza nell’ultima settimana, Conte li ricostruisce in un vorticoso racconto fatto di chiusure (Renzi), a soprattutto di spiragli (“responsabili”) per il dopo. 

Valutazioni politiche non risolvono però il problema dei numeri. Soprattutto se per Conte l’unica soluzione per risolvere i problemi con Italia Viva è tenere fuori dalla maggioranza Matteo Renzi. Un nuovo patto di legislatura che si fondi su numeri certi e solidi sono due requisiti che il Capo dello Stato ha sempre ribadito nelle sei consultazioni fatte negli anni al Quirinale. Gli incontri inizieranno oggi con Fico e Casellati e finiranno venerdì. Tre giorni che il Quirinale incastra con appuntamenti importanti. A cominciare dalla “Giornata della memoria” che verrà celebrata stamattina per ricordare le vittime della Shoah. Tempi non brevi per svelenire un po’ il clima e responsabilizzare le forze politiche. Il calendario delle consultazioni diffuso nella serata di ieri prevede appuntamenti diluiti tra oggi e pomeriggio e venerdì, ed è ancora aperto alla composizione dei gruppi che potrebbero spuntar fuori dal Misto della Camera e del Senato. Compresi, ovviamente, i gruppi di “responsabili” che Conte insegue da giorni.  

Numeri certi e, soprattutto, programma di legislatura visto che il Recovery Plan è ancora da definire non solo nella parte degli investimenti che permetteranno di accedere ai 209 miliardi, ma anche sotto l’aspetto delle riforme di sistema che l’Europa ci chiede. La composizione di una terza maggioranza, dopo le due già faticosamente messe insieme in questa legislatura, non sarà una passeggiata e i tempi non saranno brevi al punto che potrebbe esserci la necessità di un secondo giro di consultazioni nella prossima settimana, vista la perdurante distanza tra le forze politiche. Così come non si esclude la possibilità di un mandato esplorativo che già a suo tempo venne affidato al presidente della Camera Roberto Fico. D’altra parte è lo stesso Conte il primo ad aver constatato le difficoltà che incontra il tentativo di ricostruire la maggioranza rosso-gialla o di allargarla ad altre componenti.

Nel costante rapporto tra Palazzo Chigi e Quirinale, Conte è però anche consapevole dei rischi che corre il Paese con il voto anticipato e non sottovaluta i segnali che arrivano da Bruxelles proprio sulla necessità che l’Italia abbia un governo in grado di non fallire l’appuntamento con il Next Generation Eu.
 

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Il Mattino