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La battaglia di Soledar «sicuramente è un successo significativo per i russi. Il primo dopo che hanno passato sei mesi da incubo, praticamente in un tritacarne. Per Mosca, quindi, è oggettivamente una buona notizia. Ma non è una svolta decisiva e neanche un'inversione di tendenza».
Così, in una intervista al Corriere della Sera, il generale Usa Keith Kellogg, consigliere di Mike Pence e Donald Trump. «Nelle ultime settimane abbiamo visto sostanzialmente delle schermaglie.
La guerra resterà in bilico fino alla primavera? «Credo proprio di sì. Sarà in quel momento che gli eserciti potranno ricevere i rinforzi necessari e potranno tornare a spostarsi sul terreno. Mi aspetto una doppia offensiva. Si lanceranno all'attacco sia i russi sia gli ucraini. Ci potrebbe essere una grande battaglia».
Chi prevarrà? «È difficile dirlo. L'armata ucraina ora sembra molto sicura di sé, ma il Cremlino mobiliterà un numero ingente di soldati e di mezzi.
Lo scontro potrebbe essere veramente furibondo». Negoziati? «Sarà il campo di battaglia a determinare quali potranno essere i margini per una trattativa. Prima ci dovrà essere un chiaro vincitore. Poi si comincerà il negoziato».
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