Hacker, mossa del governo la sicurezza in mani italiane

Hacker, mossa del governo la sicurezza in mani italiane
Sicurezza informatica dopo gli assalti ripetuti degli hacher, il governo corre ai ripari: a Palazzo Chigi si è riunito il Cisr, il Comitato interministeriale per la...

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Sicurezza informatica dopo gli assalti ripetuti degli hacher, il governo corre ai ripari: a Palazzo Chigi si è riunito il Cisr, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, una riunione d’urgenza per rimodulare le difese del Paese in tema di cybersecurity. Il Mattino – pubblicando nei giorni scorsi alcuni documenti esclusivi – aveva mostrato il modo con cui i computer del ministero degli Esteri erano stati bucati dagli attacchi. Hacker, probabilmente di matrice russa, che secondo fonti accreditate farebbero parte del temutissimo team Apt29. Il gruppo dell’Est Europa, già autore di incursioni nei pc della Nato e persino nelle piattaforme informatiche dell’intelligence norvegese, era riuscito ad impossessarsi di dati nevralgici per la sicurezza del Paese. 


Dal 2013 in poi dai server della Farnesina sono stati esfiltrati delicatissimi dossier dai pirati informatici: riguardo i piani politici e militari degli Usa, le relazioni sui principali Paesi asiatici, le informazioni riservate tra l’Italia e gli altri Stati che compongono il G7. Ma, soprattutto, l’inchiesta del Mattino aveva denunciato i dubbi procedimenti attraverso i quali il ministero degli Esteri aveva deciso di difendersi da questi attacchi. Per bloccare gli hacker la Farnesina si era rivolta alla società russa Kaspersky che aveva accusato dell’azione degli imprecisati pirati informatici di nazionalità cinese. 
 
Una situazione già nota da tempo ai vertici del comparto intelligence che avevano sollecitato da mesi un cambio di passo. E ieri il premier Gentiloni, titolare della Farnesina durante uno dei molteplici attacchi subiti dal ministero degli Affari Esteri, ha quindi indicato con decisione una diversa strategia: in caso di cyber-attacchi significativi alle piattaforme dello Stato, gli interventi in prima battuta per fermare gli hacker saranno in capo al Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, l’organismo al vertice del comparto intelligence. 


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