Impagnatiello, l'avvocato rinuncia al mandato: «È una questione fra me e lui. Il coltello? Ha detto che si trova sopra al frigo»

Si trova rinchiuso a San Vittore il barman che tra il 27 e il 28 maggio ha ucciso la sua fidanzata Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza

Impagnatiello in carcere in un reparto a rischio: gli altri detenuti potrebbero aggredirlo
Alessandro Impagnatiello - Aveva paura per sé e per Giulia, perché non sapeva «che fine avesse fatto» la ragazza che aveva visto poche ore prima e...

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Impagnatiello: "Il coltello è sopra il frigo"

Il coltello con cui è stata uccisa Giulia Tramontano sarebbe in un ceppo poggiato sopra il frigorifero della casa di Senago, dove la coppia viveva. Questa l'ultima indicazione fornita da Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne che ha confessato l'omicidio della compagna, durante l'interrogatorio di convalida del fermo svoltosi nel carcere di San Vittore lo scorso 2 giugno, di fronte alla gip Angela Minerva. Davanti all'aggiunto Letizia Mannella e alla pm Alessia Menegazzo, che coordinano le indagini, Impagnatiello aveva invece dato indicazioni differenti. Domani gli inquirenti e i carabinieri del Sis del nucleo investigativo torneranno nell'allargamento di via Novella per ulteriori rilievi tecnici e dovranno individuare e sequestrare il coltello, anche in vista dell'autopsia sul corpo di Giulia, fissata per venerdì.

Il legale dei genitori di Giulia: "Alessandro era vago, li ha insospettiti"

I genitori di Giulia Tramontano «sono stati insospettiti dal fatto che la figlia non rispondeva al telefono e il convivente era vago». Per loro quello di Alessandro Impagnatiello non è stato «un comportamento credibile, almeno non è risultato tale ai genitori». Lo ha spiegato il legale della famiglia Tramontano Giovanni Cacciapuoti, che oggi è stato in procura a colloquio con i magistrati che si occupano delle indagini sull'omicidio di Giulia.

Il legale di Impagnatiello rinuncia al mandato: «È una questione fra me e lui»

Sebastiano Sartori, il difensore di Alessandro Impagnatiello, il trentenne che ha assassinato la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha rinunciato al mandato. Il legale ha da poco depositato l'atto di rinuncia in Procura a Milano spiegando che «è stata una questione fra me e il mio assistito» senza aggiungere altro.

Impagnatiello, il legale: «Ha detto dove si trova il coltello, non l'ha buttato»

Ha detto di aver fatto tutto da solo Alessandro Impagnatiello, il trentenne in carcere a San Vittore per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Lo ha ribadito il suo legale, Sebastiano Sartori, che lo ha incontrato nel carcere di San Vittore. Una delle cose che devono accertare gli investigatori è se sia stato aiutato a nascondere il corpo. «Lui lo esclude - ha detto Sartori alla Rai -. I dubbi degli investigatori, dovete chiederli a loro». Il coltello usato per uccidere Giulia «non l'ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia» ha aggiunto il legale.

Legale Impagnatiello: «È da valutare la sfera psicologica»

«È da valutare la sfera psicologica» di Alessandro Impagnatiello, il 30enne arrestato per l'omicidio, che ha confessato, della fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi: lo ha spiegato il suo legale Sebastiano Sartori, che lo ha incontrato in carcere a San Vittore. «Penso che lo abbiano visto anche i muri» ha detto ai microfoni della Rai. «È sempre più lucido e ha preso coscienza» ha aggiunto Sartori rispondendo «ma certo» alla domanda se abbia avuto un pensiero per Giulia.

@ilmessaggero.it “Una faccia d'angelo, lo consideravano il più bello della compagnia”, racconta il padre di un amico. Ma era tutto finto, alla fine il cumulo di menzogne è franato e a esserne travolta è stata la compagna Giulia Tramontano #giuliatramontano #alessandroimpagnatiello #senago #cronaca #cronacanera #notizie #news #ilmessaggero #femminicidio #omicidio #giulia #impagnatiello #incinta #carcere ♬ News, news, seriousness, tension(1077866) - Lyrebirds music

 

La famiglia di Giulia ha subito temuto il peggio

«La famiglia di Giulia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa». Lo ha spiegato all'ANSA Giovanni Cacciapuoti, l'avvocato del Foro di Napoli Nord nominato dai genitori di Giulia per gli accertamenti irripetibili disposti, ossia i rilievi scientifici di domani nella casa dove la giovane è stata uccisa da Alessandro Impagnatiello e l'autopsia di venerdì. Il legale ha spiegato che non hanno nominato alcun consulente di parte, «ci affidiamo a quelli del pm». 

Venerdì l'autopsia di Giulia Tramontano

È stata fissata per venerdì prossimo l'autopsia di Giulia Tramontano, la 29enne donna al settimo mese di gravidanza uccisa a Senago, nel Milanese, sabato 27 maggio dal suo fidanzato, ora in carcere, Alessandro Impagnatiello. L'uomo, che ha confessato davanti al pm Alessia Menegazzo e all'aggiunto Letizia Mannella, titolari dell'indagine condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri e dai loro colleghi della compagnia di Rho, ha accoltellato la compagna tra le 19 circa e le 20.30, poi per due volte ha cercato di bruciare il corpo di cui poi si è sbarazzato gettandolo tra le sterpaglie nei pressi di alcuni box non molto lontano dalla loro abitazione. Per domani invece è previsto l'accesso all'appartamento in cui è avvenuto il delitto e al garage in cui è stato nascosto il corpo per i rilievi scientifici.

Le origini di Alessandro Impagnatiello

Paderno Dugnano. È qui che è cresciuto, e dove ha le origini, Alessandro Impagnatiello: il ragazzo che ha ucciso Giulia Tramontano. La sua infanzia la passa nella frazione di Calderara, dove tuttora abita la famiglia. Un quartiere residenziale, con palazzi di quattro piani e due parchi. La distanza da Milano, dove lavorava il 30enne, è poca: circa 15km. Ancor meno quella da Monza. Il contatto con la grande città è immediato, anche se la realtà dove riceve l'istruzione è più piccola. Con i compagni, e la comunità intera, che in queste ore si stanno interrogando su chi davvero fosse quella persona che hanno conosciuto.

 

 

Impagnatiello in carcere in un reparto per detenuti a rischio

Alessandro Impagnatiello, il barman da due giorni rinchiuso nel carcere di San Vittore per aver ucciso Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta di sette mesi, si trova in una cella per i detenuti cosiddetti a rischio al quinto raggio. L'uomo che da quando è stato fermato ha ripetuto più volte che «l'unico pentimento che abbia un senso è togliermi la vita» è infatti controllato con maggiore attenzione rispetto agli altri. Da quanto di è saputo, inoltre, non ha contatti con gli altri carcerati, il rischio è che possa essere aggredito. Le sue condizioni sono comunque compatibili con il regime carcerario.

 

 

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Il Mattino