La procura di Civitavecchia ha avviato un'inchiesta sull'incendio divampato oggi nei pressi dell'aeroporto di Fiumicino. Gli inquirenti sono in attesa delle prime...
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Lo scalo è intanto tornato alla piena operatività: Alitalia, che aveva sospeso i voli, ha comunicato con un tweet la ripresa delle partenze.
In particolare, ha fatto sapere l'Enac, i voli in partenza sono stati interdetti in quanto la pista 2 è stata chiusa dalle ore 14:20 alle ore 15:45. La pista 3, quella solitamente dedicata agli atterraggi, è sempre stata operativa. La pista 1, invece, è rimasta chiusa per consentire le attività di spegnimento dell'incendio.
Dalle ore 15.45 circa lo scalo di Fiumicino sta riprendendo lentamente a operare con flussi ritardati per non interferire con i mezzi aerei utilizzati per le operazioni di spegnimento dell'incendio. La società di gestione dello scalo, Aeroporti di Roma, è al lavoro per ripulire le piste dai detriti dell'incendio, mentre personale della società è presente in aerostazione per fornire informazioni ai passeggeri dei voli coinvolti nei ritardi».
Il rogo
Le fiamme, divampate in una vasta zona di sterpaglie nella zona di Pesce Luna, si sono estese anche alla pineta di Focene. Si vedono grosse lingue di fuoco. L'area è vicina a via Coccia di Morto, l'arteria che corre parallela al perimetro dell'aeroporto. Sul posto sono in azione squadre dei vigili del fuoco e della Protezione civile di Fiumicino. Si è levata una grossa colonna di fumo nero e bianco visibile anche da lontano.
Le fiamme si sono propagate alla pineta a causa del forte vento e hanno intaccato anche un parco macchine, distruggendone alcune.
Personale del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo (NIAB) del Corpo forestale dello Stato è al lavoro per appurare le cause del rogo.
Renzi chiama Alfano: «Paralisi impensabile». Matteo Renzi ha chiamato, secondo fonti di Palazzo Chigi, Angelino Alfano, per avere informazioni ed avere immediata verifica da parte delle forze dell'ordine sulla situazione dell'aeroporto di Fiumicino. Adesso basta, è il ragionamento del premier, è impensabile che il principale hub italiano sia in balia di incidenti o peggio di malintenzionati.
Alfano da parte sua ha accolto con favore l'apertura di un'inchiesta: «Bene apertura inchiesta da parte della magistratura. Sette maggio non fu doloso. Su questo accertamenti rapidi. Si faccia chiarezza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino