Questione di (poco) feeling tra il governo del cambiamento e il datato anche quando si tratta di scienza. Dal Consiglio superiore di Sanità (licenziato dalla Grillo), al...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Professoressa Siliquini come è stata scelta dal ministro Beatrice Lorenzin?
«Sulla base di un curriculum. Per la mia esperienza, mica stavo sotto i ponti».
Quindi ci deve essere un motivo nell'azzeramento. Qualche screzio con il neo ministro Grillo?
«Mai incontrata in sei mesi. Ho scritto ben tre lettera e non ho ricevuto alcuna risposta. E non sono stata convocata».
Da nessuno?
«Solo dall'ex capo di Gabinetto. Ma mi sembra che qui siano tutti ex».
Non c'entra per caso la sua posizione sui vaccini?
«Il problema è tutto contenuto nel comunicato fatto dal ministro in seguito all'azzeramento. Se si parla di sintonia bisogna comprendere a cosa fa riferimento».
E sui vaccini?
«Il ministro è anche un medico. Sa bene che tra gli scienziati non ci potrebbero essere no vax all'interno del Consiglio superiore».
Lei che idea si è fatta sulla «sintonia»?
«Io spero che non si tratti di sintonia politica, perchè un comitato scientifico in quanto tale chiamato a fornire pareri peraltro non vincolanti si esprime, appunto, su base scientifica e non politica, altrimenti non avrebbe senso l'esistenza di un comitato di esperti scientifici. Mi auguro che nella scelta dei futuri componenti del Consiglio superiore si mantenga lo stesso profilo. Scienza separata dalla politica, è fondamentale questo aspetto. Il punto è un altro».
Quale?
«Tutto va cambiato. Lo ha ribadito anche il ministro Grillo. È legittimo ma quello che non ho trovato legittima è la modalità curiosa di gestire il cambiamento. Ma lei crede che abbiamo fornito sempre pareri favorevoli al ministro Lorenzin?».
Me lo dica lei.
«Assolutamente no. Numerosi i pareri contrari che sono stati dati. Il nostro compito, insisto su questo punto, è di valutare le richieste su base scientifica. E deve continuare ad essere così. L'importante è che dietro questa «sintonia» non ci sia la richiesta di avere pareri garantiti. Mi viene il dubbio che venga richiesta una sintonia politica e da cittadino sono preoccupata perché la scienza non ha colore politico. Il caso del Css rispetto all'Asi è irrilevante».
Perché?
«Le dimissioni di quattro componenti del comitato per presunte pressioni mi porta a pensare che ci siano delle difficoltà nella comprensione delle differenze tra i comitati tecnici scientifici e la politica. Riconosco quanto sia difficile il mestiere del politico che deve fare i conti con le richieste, le promesse ai cittadini, ma anche la mancanza di risorse. Resta tuttavia a mio avviso intoccabile quella che è l'autonomia scientifica in generale che durante il mio mandato al Consiglio non è mai stata messa in discussione da nessuno. Abbiamo sempre agito in autonomia».
Dopo la lettera ha sentito il ministro, ha avuto una telefonata da qualcuno?
«No. Per quanto mi riguarda me ne farò una ragione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino