Jefferson Tomalà, il ragazzo di 21 anni ucciso domenica in casa a Genova da un agente è stato colpito con almeno cinque colpi di pistola all'altezza del torace...
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Secondo quanto appreso, durante l'esame esterno del corpo di Jefferson Tomalà il medico legale Tajana incaricato dal pubblico ministero ha notato anche delle ferite da lama autoinferte, alcune recenti e altre cicatrizzate da tempo. Non è escluso che ci siano altri proiettili ritenuti nel cadavere: per gli accertamenti relativi dovrà essere eseguita la Tac.
La madre della vittima. «All'agente che ha sparato a mio figlio dico che è un incompetente e non merita la divisa, se la deve togliere». Lo ha detto Lourdes, la madre di Jefferson Tomalà. La donna, accompagnata da due figli e dalla compagna di Jefferson, che ha parlato nello studio del legale di famiglia, ha chiesto «giustizia» per il ragazzo.
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«Mio figlio - ha proseguito la donna in lacrime - era una bravissima persona. Lo hanno ucciso come un animale. Chiedo giustizia. Spero che un giorno - ha continuato la donna - l'agente che ha fatto questo si penta. Mio figlio li ha aggrediti perché ha reagito allo spray al peperoncino. Non si meritava questo».
«Io poi ho chiamato un'ambulanza. Chiedevo l'intervento di un medico invece sono arrivati i poliziotti - aggiunge la madre della vittima - Aveva preso un coltellino dalla cucina e avevo paura che si facesse male. Ma io non temevo per me, lui era un bravissimo ragazzo». Accanto alla madre anche il fratello di Jefferson, Santiago, che era presente in casa domenica pomeriggio. «Mio fratello si sentiva provocato - ha spiegato - C'era un poliziotto che si toccava la pistola e si metteva e toglieva i guanti. Lui diceva loro di andarsene, di non toccarlo e che voleva vedere solo la sua compagna e la bambina. Poi mi hanno fatto uscire e non so cosa sia successo. Abbiamo sentito urlare più volte 'No, no' e poi abbiamo sentito i colpi di pistola».
La compagna della vittima. «Voglio giustizia.
Il Mattino