«Quante volte mi sono ripetuto che io ho ucciso Jessica con il mio comportamento. Se avessi fatto scelte diverse forse non sarebbe successo». È il rammarico di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Jessica, lettera in carcere del tranviere di Milano: «Le volevo bene, non saprei dire perché l'ho uccisa»
L'uomo parla alle telecamere de La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotta da Francesca Fialdini e Tiberio Timperi. Per l'omicidio di Jessica è sotto processo il tranviere 39enne Alessandro Garlaschi. «Io avrei dovuto vederla il 9 febbraio, aveva ricominciato a contattarmi - ha raccontato il padre - . Il suo ultimo messaggio è stato il 6 febbraio, mi ha detto "hai visto, mi sono fatta la permanente, sono bella papà?". Era bella».
La ragazza era stata affidata ai servizi sociali: «Per motivi legali che non sto qui a spiegarvi, ho cambiato strada», ha detto l'uomo, che si è commosso ricordando la ragazza da bambina. «Spero che Jessica, dov'è, sia più felice adesso», «se puoi un giorno perdonami».
Si augura per Garlaschi una pena alta: «Non deve dimenticarsi di quello che ha fatto. Rito abbreviato per certi reati? No ragazzi, mia figlia non c'è più. Garlaschi ripeterà il reato, almeno 85 fendenti... deve rimanere in carcere. Mi auguro che passi tutta la lunga vita che gli rimane in carcere. Deve soffrire in prigione per il tempo più lungo possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino