Jessica Mantovani fu uccisa con calci e pugni: è la conclusione a cui è arrivato il consulente medico di parte, il professor Andrea Gentilomo, nella...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Già l'autopsia, negando il decesso per annegamento, stabilì che «il quadro lesivo di natura contusiva apprezzato sul cadavere è compatibile con l'impiego di mezzi di offesa naturali come calci e pugni». La donna sarebbe poi stata gettata ancora viva nella centrale idroelettrica. «La frattura del naso, la lacerazione delle labbra sono state provocate da percosse; analoga spiegazione può avere la frattura delle costole», scrive il consulente nella sua relazione.
I Ris di Parma dovranno ora stabilire se le tracce di sangue trovate nel baule dell'auto del più giovane e un paio di occhiali recuperati sotto il sedile siano riconducibili alla vittima. Indagati a piede libero nell'inchiesta della Procura di Brescia ci sono un cinquantenne ed un 23 enne di Prevalle accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. «Spero che le indagini ora subiscano un'accelerata» ha detto al Giornale di Brescia il padre della vittima. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino