«John Nash voleva rivoluzionare la Relatività di Einstein»: la rivelazione del collega Cedric Villani

John Nash
Il matematico John Nash morto insieme alla moglie il 23 maggio scorso stava lavorando da un decennio a un'equazione che avrebbe rivoluzionato la teoria della relatività di...

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Il matematico John Nash morto insieme alla moglie il 23 maggio scorso stava lavorando da un decennio a un'equazione che avrebbe rivoluzionato la teoria della relatività di Einstein. A rivelarlo un amico e collega di Nash, Cedric Villani, vincitore di una medaglia Fields (l'Oscar della matematica), con il quale il famoso matematico aveva discusso la sua teoria durante un consesso scientifico in Norvegia, lo scorso 20 maggio, durante il quale Nash ha ricevuto il prestigioso Abel Prize 2015, insieme al professore della New York University Louis Nirenberg.




«Non è un segreto che Nash stesse studiando questa equazione» ha affermato Villani al Daily News.

Prima di morire in un incidente d'auto insieme alla moglie Alicia, Nash stava lavorando su alcune modifiche della relatività generale – che descrive i movimento relativi allo spazio e al tempo – da decenni, discutendone con lo stesso Einstein negli anni '50 in discorsi che non trovarono uno sfogo produttivo.



Il vincitore del Nobel per la matematica pensava di avere un'idea per un modello migliore della teoria proposta da Einstein nel 1916, considerando le discrepanze esistenti fra la teoria della relatività e altre aree della fisica: «Sappiamo che la teoria della relatività funziona incredibilmente bene per descrivere alcune cose, come la traiettoria di Mercurio – afferma Villani – ma ci sono ancora alcuni misteri».



Nash voleva cambiare la misurazione della curvatura dello spazio e del tempo o di come le loro dimensioni fossero alterate dalla presenza di energia, e avrebbe proposto un'equazione che porterebbe differenti previsioni per alcuni campi della fisica, ha continuato Villani: «Lo stesso Einstein disse che non c'è una sola teoria della fisica che sarà per sempre vera - conclude Villani - le cose possono sempre cambiare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino