«Quello che stanno dicendo è anche quello che noi sappiamo». Così una zia di Andrea Maffi, l'operatore turistico 40enne trovato morto in Kenya, conferma telefonicamente da...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È stato trovato morto nella sua casa di Watamu, in Kenya, a pochi chilometri da Malindi, paradiso turistico africano dove abbondano i resort di lusso e in cui una folta comunità di italiani ha trovato residenza da anni.
Andrea Maffi, 40enne originario di Villongo, in provincia di Bergamo, è stato trovato senza vita ieri sera da un amico, che ha poi provveduto ad avvertire i familiari dell'uomo in Italia.
Sulle cause della morte ancora non si ha una versione ufficiale: si parla di un malore improvviso, anche se nella zona si sono diffuse notizie molto più inquietanti. Sembrerebbe infatti che Maffi sia stato ucciso, forse per una rapina, e che sia stato ritrovato con la gola tagliata in una fossa settica, anche se dettagli simili in Kenya sono spesso frutto di credenze e superstizioni.
Maffi, da sempre innamorato dell'Africa, si era trasferito in Kenya da circa quindici anni. Qui lavorava come operatore turistico.
«Organizzava tour e safari per i turisti e faceva accoglienza», racconta Iris, italiana proprietaria di un ristorante a Malindi, «Era sempre alle dipendenze di diversi alberghi». Iris, che conosceva Andrea fin da quando lui aveva messo piede in Kenya per la prima volta, racconta le difficoltà a cui è andato incontro chi lavora nel settore del turismo negli ultimi anni: «Con i problemi d'instabilità politica che ci sono stati qui per noi è diventato tutto più complicato». Ecco perché Andrea, in questo periodo dell'anno, si dava un gran da fare per cercare nuove collaborazioni con gli alberghi per la stagione estiva.
«Andrea è una delle persone migliori che abbia conosciuto qui», ricorda Iris, «Era sempre cordiale e affettuoso. Era un lavoratore dipendente, non riesco proprio a immaginare che potesse avere qualcuno contro». Ma l'ipotesi della rapina sembra non convincerla in pieno: «In Kenya possono capitare furti nelle case come in qualsiasi altro posto del mondo. Ma lui non viveva certo in una casa lussuosa».
I familiari hanno raggiunto in mattinata la salma di Andrea, che è stata trasportata a Mombasa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino