L'unica certezza è che a Napoli, al tavolo regionale di Liberi e uguali, l'ipotesi di una candidatura di Antonio Bassolino non è mai stata posta. E infatti...
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Fatto sta che già questa doppia interpretazione spiega che il nome di Bassolino divide. Divisione peraltro nota. Possibile e Sinistra italiana sono contrari, Mdp è favorevole. Pippo Civati e Nicola Fratoianni avrebbero addirittura posto un veto sull'ex sindaco. Per i demoprogressisti, al contrario, Bassolino è una risorsa, come è stato più volte sottolineato da Arturo Scotto e Francesco Dinacci e soprattutto dall'europarlamentare Massimo Paolucci. In realtà, presunti veti a parte e al di là delle filosofiche discussioni sul rinnovamento («perchè D'Alema e Bersani sì e Bassolino no?», è una domanda ricorrente), il vero nodo sono i posti, anzi i posti più o meno sicuri.
Poiché la battaglia nei collegi è difficile, se non impossibile, l'unica strada che può condurre in Parlamento è la candidatura nel plurinominale. Da capolista, ovviamente, perchè il numero due in lista non garantisce affatto l'elezione. Sondaggi alla mano, LeU in Campania non eleggerebbe più di tre o quattro parlamentari. Ma le aspirazioni sono molte. A partire da quelle degli uscenti. Due di loro, hanno spontaneamente fatto un passo indietro: sono Luisa Bossa, alla seconda legislatura, e Giorgio Piccolo. In bilico c'è Nello Formisano: approdato a Mdp da Centro democratico, il deputato vorrebbe ricandidarsi ma è frenato dal suo lungo excursus parlamentare: quattro legislature, con un record difficilmente battibile; è stato eletto con tre partiti diversi: nel 2001 con la Margherita, nel 2006 e nel 2008 con Italia dei Valori, nel 2013 con Centro democratico. Sicuri invece di una candidatura sono Arturo Scotto e Michela Rostan (Mdp) e Peppe De Cristofaro (Si). Tra gli uscenti ci sarebbe anche Guglielmo Epifani, eletto in Campania nel 2013 e che in Campania vorrebbe essere candidato.
Come far quadrare le caselle? Come e dove inserire Bassolino? L'idea potrebbe essere la candidatura al Senato nella circoscrizione di Napoli (Campania 2). Ma su quella casella c'è già l'opzione di De Cristofaro, senatore uscente. Poichè è difficile immaginare una candidatura in Campania 3 (circoscrizione che va da Ercolano fin giù a Sapri) e Campania 1 (Avellino, Benevento, Caserta) l'alternativa per Bassolino potrebbe essere la Camera. Già, ma dove? Scotto e Epifani saranno sicuramente capilista e forse lo saranno in più circoscrizioni. E comunque, posti da capolista spettano anche alle donne (Michela Rostan e Elisabetta Gambardella le favorite). C'è poi una questione di equilibri interni: non tutti i capilista potranno essere espressione di Mdp, che esprime anche il capolista alla Camera a Salerno: Federico Conte, figlio di Carmelo, ex ministro socialista. Una soluzione potrebbe essere la battaglia in un collegio uninominale, senza paracadute: ma Bassolino accetterebbe?
Il puzzle è di difficile composizione. Le scelte finali saranno compiute tra domani e domenica e saranno fatte tutte a Roma. Ed è lì che si conoscerà il destino di Bassolino (che, va detto, mai ha ufficialmente e pubblicamente avanzato una sua candidatura). Per lui si batterà fino in fondo il fidato Paolucci, magari contando sulla sponda di Massimo D'Alema. «Le valutazioni non spettano a me ma Antonio è un grande personaggio», ha detto l'altro giorno a Castellammare di Stabia l'ex premier. Se son rose fioriranno.
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Il Mattino