Lilli Gruber bacchetta il leghista Borghi: «Spagna fondatore dell'Ue? Non è vero, vada a studiare»

Lilli Gruber bacchetta il leghista Borghi: «Spagna fondatore dell'Ue? Non è vero, vada a studiare»
Una Lilli Gruber in gran forma ieri sera a Otto e Mezzo su La7 ha bacchettato duramente l’economista della Lega Claudio Borghi, ospite alla sua trasmissione. E lo ha fatto...

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Una Lilli Gruber in gran forma ieri sera a Otto e Mezzo su La7 ha bacchettato duramente l’economista della Lega Claudio Borghi, ospite alla sua trasmissione. E lo ha fatto per ben due volte, durante la puntata di ieri sera: Borghi, parlando della Spagna, l’aveva definita Paese fondatore dell’Ue, e la giornalista si è infuriata. «Non è un Paese fondatore, lei deve studiare un po' d'Europa», ha detto.


Successivamente, davanti all’ennesima interruzione di Borghi che consultava lo smartphone, la Gruber lo ha nuovamente bacchettato:
«Deve portare i dati che le servono in trasmissione e non consultare il cellulare mentre siamo in onda», le sue parole.

CINA E GERMANIA Durante la puntata, Borghi ha parlato anche di Cina e di Europa a trazione tedesca. «Siamo molto indietro nelle relazioni con la Cina per portare lì le nostre aziende, rispetto ad esempio alla Germania: la Merkel ci è andata 11 volte con il 'codazzo' di imprenditori tedeschi. Avremmo la possibilità di recuperare però stiamo parlando di un sistema di rapporti molto delicato. Queste cose non vanno fatte in modo troppo affrettato, è necessario essere prudenti e fare maggiori approfondimenti», ha detto. 

«Questa Europa che finora non ci ha visto protagonisti, è un'Europa a trazione tedesca. E la Germania è un nostro competitor nel mercato globale. Per questo credo che ci vorrebbe meno Europa», ha aggiunto. «Non abbiamo intenzione di uscire dall'Unione europea, non è nel contratto di governo né nei documenti della Lega dell'anti-euro. Ma - sottolinea- bisogna sempre valutare il limite da non superare: se in futuro ci dovessero chiedere cose molto pesanti come una patrimoniale, ad esempio, perché dovremmo rimanere in Europa?».
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Il Mattino