Beni di proprietà dello Stato, situati in scenari bellissimi e suggestivi. Immobili che possono essere recuperati e sottratti al degrado grazie a progetti imprenditoriali...
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Lo strumento utilizzato è la concessione di valorizzazione fino a un massimo di 50 anni. Dare una seconda vita ad immobili pubblici inutilizzati può diventare elemento trainante per la crescita dei territori e volano per l’occupazione, in quanto capace di attrarre investimenti privati, anche stranieri. Alla conferenza stampa hanno preso parte il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il sottosegretario al Ministero Economia e Finanza, Pier Paolo Baretta, il segretario generale del MIbact Carla Di Francesco, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, l’amministratore delegato di Difesa Servizi SpA, Fausto Recchia. Nella veste di moderatrice la campionessa di vela Cristiana Monina, mentre ad introdurre l’evento è stato il Capo di Stato Maggiore della Marina, l'ammiraglio Valter Girardelli.
Durante la conferenza stampa, il Ministro Pinotti ha ricordato che nell’ambito della valorizzazione del patrimonio immobiliare della Difesa, sono stati resi disponibili 730 immobili. Recentemente è stato lanciato il bando per la concessione dell’isola di S. Andrea dei Lagunari. Quest'anno protagonisti del bando, online da oggi al 29 dicembre, sono 17 gioielli del mare: 9 strutture gestite dall'Agenzia e 8 da Difesa Servizi SpA. Tra le novità il coinvolgimento di nuove regioni, come Liguria e Marche, e piccole isole della laguna veneta. Si tratta di immobili di pregio paesaggistico e naturalistico che diverranno luoghi dedicati al turismo, alla natura, alla cultura e all'ambiente.
La ricaduta economica complessiva attesa è di circa 60 milioni di euro, con 17 milioni di euro di investimenti diretti e un risvolto occupazionale di circa 300 operatori. In sostanza queste strutture potranno diventare hotel di lusso, strutture ricettive corredate di ristoranti lussuosissimi e sale convegni ma anche luoghi di cultura. Il bando riguarda in Toscana, a Porto Santo Stefano, il faro di Punta Lividonia; in Calabria il faro di Punta Stilo, vicino Reggio Calabria; il faro di Punta Alice, vicino a Crotone e il faro di Capo Rizzuto a Isola Capo Rizzuto; in Sicilia il faro Dromo Caderini a Siracusa, il faro Punta Marsala a Favignana, il faro di Capo d'Orlando a Messina, il faro Punta Omo Morto a Ustica. A questi si aggiungono altri 9 beni, di varia tipologia,nella laguna di Venezia l'isola di San Secondo e l'ottagono di Ca' Roman; in Liguria, a Camogli, il faro Semaforo Nuovo; sul promontorio di Ancona il faro del Colle dei Cappuccini; in Puglia Torre Monte Pucci a Peschici e la Torre D'Ayala a Taranto, mentre in Calabria la torre Cupo di Corigliano Calabro; in Sicilia il faro di Riposto vicino Catania e il faro di Capo Santa Croce ad Augusta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino