Lockdown, il Cts insiste. Ma il governo: avanti con il sistema delle zone nelle Regioni

Lockdown totale, il Cts insiste. Ma il governo: avanti con il sistema delle zone nelle Regioni
Molte regioni, soprattutto del nord del Paese sono in difficoltà a causa della variante inglese e torna a rialzare la testa una parte del Comitato Tecnico Scientifico che...

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Molte regioni, soprattutto del nord del Paese sono in difficoltà a causa della variante inglese e torna a rialzare la testa una parte del Comitato Tecnico Scientifico che spinge per un nuovo lockdown nazionale. Per ora non c’è nulla di ufficiale, ma solo voci che filtrano dalla riunione di due giorni fa del Cts che somigliano sempre più a riunioni di condominio. Nessun parere ufficiale è stato girato al ministro della Salute Roberto Speranza o alla ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Vista la natura del virus con la quale abbiamo a che fare da un anno, è difficile fare ipotesi per i prossimi giorni, così sembra azzardato dire quali misure verranno prese tra una settimana. 

Dalla Lombardia alla Campania: così da domani cambia la mappa dei colori delle regioni

La strategia

Sembra però difficile che si possa tornare a provvedimenti nazionale, che si abbandoni la strada delle fasce colorate o che venga tolto alle amministrazioni regionali la possibilità di chiudere anche singoli territori. È ovvio che tra sette giorni il governo, come sempre accade, riunirà la cabina di regia e, numeri alla mano, prenderà decisioni, ma le Regioni che intendono intervenire lo possono fare già ora e possono anche chiudere le scuole in zona gialla. La linea del governo quindi non cambia e lo ha spiegato bene il ministro Speranza intervistato da Lucia Annunziata e “In Mezz’ora” difendendo le differenze territoriali e quindi negando ogni possibile lockdown. Speranza ha anche detto di prevedere che altre regioni andranno in rosso e ha promesso che le ordinanze restrittive verranno applicate, ma solo al verificarsi dei possibili sforamenti.

 

 

La situazione

Da domani scatta la chiusura delle scuole in tre  regioni e due province (Lombardia, Marche, Emilia Romagna, provincia di Bolzano e di Trento) proprio perché in ogni area ci sono stati più di 250 casi per centomila abitanti. In Campania i casi sono 228 ogni centomila, ma le scuole sono state chiuse già da lunedì a conferma proprio dei poteri che hanno i presidenti di regione di intervenire.

 

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Il Mattino