Museo Lombroso, «razzismo scientifico»: De Bonis chiede la chiusura: il Piemonte insorge

Museo Lombroso, «razzismo scientifico»: De Bonis chiede la chiusura. Piemonte insorge
Non c'è pace per il Museo Lombroso. L'ultimo siluro è stato sganciato da un senatore lucano, Saverio De Bonis, eletto con il Movimento 5 Stelle e poi passato...

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Non c'è pace per il Museo Lombroso. L'ultimo siluro è stato sganciato da un senatore lucano, Saverio De Bonis, eletto con il Movimento 5 Stelle e poi passato al gruppo misto, che accusa la struttura torinese di propalare tesi impregnate di «razzismo scientifico» antimeridionale e annuncia via Facebook di averne chiesta la chiusura al Ministero per i Beni culturali. Non è la prima volta che il 'museo di antropologia criminale Cesare Lombroso' si trova al centro di polemiche. Il nome che porta è quello di un medico dell'Ottocento considerato il padre fondatore di teorie che accostano la vocazione delinquenziale di un soggetto alle sue caratteristiche anatomiche.

Roba che da tempo è stata gettata nel cestino delle pseudoscienze, tanto che gli stessi curatori del museo ricordano che non si tratta di un omaggio, ma di un tentativo di «fornire al visitatore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò l'idea dell'atavismo criminale, e quali furono i suoi errori». Tutto inutile, secondo quell'ampia porzione di contestatori (comitati e pagine Facebook si sprecano) che considerano il 'Lombroso' un rigurgito di razzismo contro il Mezzogiorno d'Italia.

«Immaginate - scrive De Bonis nel testo che ha fatto pubblicare sul sito internet del Senato - se a Torino ci fosse un museo (ma esiste) dedicato alla superiorità del Popolo settentrionale rispetto ai meridionali, e se in questo museo fossero esposti (e lo sono) i resti dei Patrioti meridionali che resistettero all'invasione piemontese. Questo è il quadro di un'Italia inconsapevole». Il senatore arriva persino a tracciare un collegamento tra Lombroso e lo sterminio degli ebrei.

«È inaccettabile - ribatte Stefano Allasa, leghista, presidente del Consiglio regionale del Piemonte - che un senatore, senza conoscere il museo e il suo contesto territoriale, ne chieda la chiusura. Scriverò al ministro Dario Franceschini di venirlo a visitare per rendersi conto in prima persona della sua peculiarità e caratteristica unica nel suo genere». Silvio Magliano, consigliere comunale dei Moderati a Torino, definisce la mossa di De Bonis «la boutade di un parlamentare in cerca di visibilità personale». «Compito di questo museo - ricorda - non è celebrare una teoria non più considerata valida da nessuno, ma testimoniare una fase della nostra storia giuridica. Raccontare e sostenere sono, per fortuna, concetti molto diversi».

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Il Mattino