Long Covid, boom di trapianti di polmone tra i pazienti che hanno avuto l'infezione da Sars Cov-2

Long Covid, boom di trapianti di polmone tra i pazienti hanno avuto l'infezione da Sars Cov-2
La pandemia di Covid-19 ha fatto aumentare il numero dei trapianti di polmone negli Stati Uniti d’America. Un intervento su 10 ora è per pazienti che hanno avuto...

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La pandemia di Covid-19 ha fatto aumentare il numero dei trapianti di polmone negli Stati Uniti d’America. Un intervento su 10 ora è per pazienti che hanno avuto l’infezione da Sars Cov-2. Questa è la fotografia che fa l'organizzazione Unos, che negli Usa gestisce l'approvvigionamento e la donazione degli organi. «Si stanno accumulando su base costante», spiega David Klassen, direttore medico. «Se ci fossero più polmoni disponibili per i trapianti credo che anche i numeri degli interventi sarebbero maggiori di quelli che sono», aggiunge all'edizione online di Npr, la rete di più di 900 realtà radiofoniche statunitensi.

 

 

Long Covid, trapianti di polmone in aumento

 

Negli Usa sono state 238 le persone che hanno avuto un trapianto polmonare a causa del Covid-19 dall’agosto 2020. Una crescita, tra il primo anno della pandemia e il 2021, che sarebbe almeno di 10 volte. L’Unos sottolinea come siano diminuiti anche i trapianti per altre malattie polmonari come l’enfisema e la fibrosi cistica.

Secondo David Mulligan, presidente del Centro trapianti di Yale-New Haven, questa crescita si sta registrando anche in Canada. «Quando qualcuno contrae il Covid-19 così gravemente da aver bisogno di un trapianto di polmone e si rifiuta di farsi il vaccino, c’è davvero un dilemma etico», spiega Mulligan.

 

 

 

Cure ai no vax: il dibattito negli Usa

 

Si fa sempre più forte il dibattito sulla possibilità di fornire cure mediche ai no-Vax. Alcuni centri specializzati in trapianti degli Usa hanno già affermato che i pazienti perderanno il loro posto nella lista d’attesa se non saranno immunizzati. Ma c’è chi avanza il dubbio che questa possa essere un’ingiustizia perché potrebbe portare all’esclusione di gruppi razziali, religiosi o etnici che hanno più bassi tassi di vaccinazione.

L’Asts, la Società americana dei chirurghi dei trapianti, raccomanda la vaccinazione per tutti coloro i quali sono in attesa di un intervento per vedersi impiantato un organo nuovo. Per i medici la risposta immunitaria è più forte se si riceve la dose di immunizzazione prima dell'operazione rispetto che aspettare e fare tutto dopo.

Calano i trapianti e si riscrivono le regole: dall'anonimato alla app per incentivare le donazioni

 

 

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Il Mattino