Non ha avuto il coraggio di raccontare tutto sin dall'inizio, ma ha trovato la forza di tornare dai carabinieri a una settimana dall'omicidio di Luca Sacchi e fornire...
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Il racconto di Giorgia comincia con un messaggio ricevuto in chat da Del Grosso in cui le parlava di un viaggio alle Maldive. In quel momento la rapina non era ancora stata compiuta ma il fidanzato già contava sui 70mila euro contenuti nello zainetto di Anastasia, la fidanzata di Luca Sacchi.
Alle 23.15 Giorgia riceve un altro messaggio: Del Grosso vuole sapere se ha l'auto e poco dopo arriva sulla Smart guidata da Pirino. Le chiede di accompagnarla in un posto: è l'incontro con Marcello De Propris a Tor Bella Monaca. Lei lo descrive: «Alto, corpulento, con barba lunga pettinata a punta, capelli rasati di lato e un po’ lunghi sopra. Ho notato una parola tatuata sulla parte rasata sopra l’orecchio». Poi ricorda lo scambio di battute tra i due, alludono alla pistola usata per uccidere Sacchi, di proprietà del padre di De Propris e destinata a sparire.
Il giorno dopo il delitto Giorgia D'Ambrosio accompagna nuovamente il fidanzato in auto. Stavolta a casa della zia di De Propris. Lei resta fuori, Del Grosso entra e ne esce con una ferita provocata dai pitbull della famiglia e la richiesta di memorizzare il numero della persona che ha visto la sera prima solo con la lettera "M".
Infine, il momento in cui alla ragazza appare chiaro cosa ha fatto il fidanzato. È durante l'incontro con alcuni amici a Tor Sapienza: «Tutti rinfacciavano a Valerio lo sbaglio che aveva fatto giungendo a dirgli, con le lacrime agli occhi, che faceva schifo». E ha capito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino