M5s, tre deputati si autosospendono: «Da Casaleggio attacco vergognoso»

M5s, tre deputati si autosospendono: «Da Casaleggio attacco vergognoso»
Tre deputati si autosospendono dal Movimento 5 Stelle dopo le accuse rivolte da Davide Casaleggio ai parlamentari “morosi”. Si tratta di Fabio Berardini, Carlo Ugo de...

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Tre deputati si autosospendono dal Movimento 5 Stelle dopo le accuse rivolte da Davide Casaleggio ai parlamentari morosi. Si tratta di Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo e Paolo Romano. «Il fatto che a pochi giorni dalle elezioni Casaleggio abbia lanciato un attacco pubblico a mezzo stampa al MoVimento 5 Stelle è vergognoso e stentiamo a capire quale gioco politico possa esserci dietro una presa di posizione così netta, in una situazione che di chiaro e ben definito non ha nulla», scrivono i tre deputati in una nota congiunta. «Gestire la piattaforma Rousseau significa gestire il potere all'interno del Movimento 5 Stelle: non solo le fondamentali votazioni (compresa quella effettuata a Ferragosto in cui ha votato il 28% degli aventi diritto) ma anche gestire (o possedere?) i dati sensibili di tutti gli iscritti del M5S, comunicazioni, candidature, liste, votazioni: uno strumento che diventa un'arma a doppio taglio nel momento in cui, unilateralmente, si decide di adottare questo genere di atteggiamento. Una distorsione, un'anomalia grave, segnalata da mesi e purtroppo mai affrontata fino ad ora (senza tenere conto dell'appello lanciato nei giorni scorsi da oltre 30 parlamentari del gruppo Parole Guerriere)», insistono i tre deputati, per i quali «è giunto il momento di chiarire una volta per tutte questi rapporti».


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«Queste - proseguono - sono le proposte finora inascoltate e frutto di numerosi confronti con colleghi ed attivisti: la piattaforma Rousseau deve essere gestita direttamente dal Movimento 5 Stelle tramite un organismo eletto democraticamente e trasparente su ogni spesa; il Movimento 5 Stelle si deve dotare di una struttura organizzativa chiara, democratica ed efficace, superando il modello fallimentare dei facilitatori. Occorre fissare a stretto giro una data per gli 'Stati Generalì, stabilendo a priori le 'regole del giocò, modalità ed obiettivi, solo dopo una reale forma di condivisione con la nostra base; il Movimento deve utilizzare i soldi sui territori a supporto dei nostri gruppi locali e dei consiglieri comunali (che dovevano essere i nostri 'eroì in prima linea) per la formazione, la tutela legale ed eventi».
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Il Mattino