Rousseau deve essere controllata dai parlamentari. Torna a ribadirlo il senatore del M5S Emanuele Dessì, dopo le parole del fondatore dell'Associazione che gestisce il...
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Autore, insieme ad alcuni suoi colleghi, di un documento che sollecita il passaggio della piattaforma nelle mani del gruppo parlamentare, Dessì ritiene che «l'attività politica del M5S, proprio perché il Movimento ha bisogno di sapere chi sono gli attivisti, cosa fanno e quindi di gestirne i dati, la deve fare il M5S, che poi decide di avvalersi di Rousseau e quindi anche del lavoro gratuito, è vero, di Casaleggio - perché lui lavora con un'altra società, la Casaleggio Associati». Interpellato a margine di un convegno alla Camera sulla cittadinanza digitale, Casaleggio ha ripetuto che Rousseau deve continuare a essere «la voce degli iscritti» e che il contributo di 300 euro a testa da parte degli eletti «è utile per lo sviluppo della piattaforma».
«È questo equivoco di fondo che tanti fanno finta di non capire», replica Dessì, che osserva: «Io non sono iscritto a Rousseau.
Il Mattino