«Orwell», «Gestapo», «Unione sovietica». E chi più ne ha più ne metta. Tra citazioni letterarie e riferimenti ...
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storico-politici, il malumore di molti parlamentari grillini per l'ultima funzione lanciata da Rousseau e battezzata col nome "Segnalazioni" si fa sempre più palpabile.
A diversi eletti M5S non è piaciuta la mail inviata dal collegio dei probiviri a tutti gli iscritti per annunciare l'introduzione del nuovo strumento che consentirà di «segnalare in maniera puntuale e tempestiva iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi» del Movimento, semplicemente compilando un apposito form
sulla piattaforma della "democrazia diretta" pentastellata. E c'è chi arriva addirittura a minacciare una
protesta, da inoltrare ai vertici dei gruppi parlamentari.
Stando a una fonte parlamentare, gli esponenti M5S della Commissione Cultura di Montecitorio sarebbero sul piede di guerra. «Stanno "come i pazzi" - si sfoga con l'Adnkronos un deputato -. Di questo passo si instaura un clima di terrore. Ognuno può dire che tu sei comportato in maniera scorretta... non funziona così. Basta
un gruppetto di persone che si mettono d'accordo per rovinarti. Diremo la nostra ai capigruppo...».
«Non ne comprendo la finalità, mi sfugge la filosofia di base...», dice la senatrice Paola Nugnes, tra coloro che
sono finiti sotto la lente di ingrandimento dei probiviri per essersi astenuti in occasione del voto di fiducia al governo sul dl sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino