Una giovane mamma, finita in carcere per aver ucciso (involontariamente) suo figlio di poche settimane dopo essersi addormentata su di lui perché ubriaca, è stata...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli inquirenti hanno affermato che, alla luce del suo vero rimorso e della sua sofferenza, bisognava rivedere la sua posizione. All’inizio della sentenza martedì scorso, il giudice Fraser ha detto: «Questo è senza dubbio un caso molto tragico». E poi seduto accanto a Lord Justice Singh e Mrs Justice Thornton, ha detto alla corte che Marina aveva portato Darrian con sé quando è uscita con sua sorella la sera del 29 marzo 2017. E ha ricostruito la vicenda: entrambe avevano bevuto birra in un pub prima di dirigersi verso la club house del parco roulotte Quay West a New Quay, Ceredigion, verso le 20.30 circa. Testimoni hanno visto Marina ballare mentre teneva il bambino stretto a se. Poi le sorelle hanno incontrato tre amici che stavano nel parco della roulotte e alla fine sono rientrate nella loro roulotte a fine serata. Marina diede da mangiare a Darrian prima di metterlo su un letto matrimoniale e poi andare a dormire accanto a lui. Quando la sorella andò a cercarla poco dopo, trovò la giovane mamma distesa su Darrian, che non rispondeva più e con il sangue che gli usciva dal naso. Nonostante gli sforzi per scuoterla, Marina non riusciva a svegliarsi per oltre un’ora mentre il bambino venne portato all’ospedale di Bronglais, dove è stato successivamente dichiarato morto.
Le prove mediche non sono state in grado di escludere la possibilità che la morte di Darrian fosse causata dalla sindrome della morte improvvisa prima che Marina si addormentasse su di lui. Il giudice Fraser ha affermato che i rapporti psicologici hanno chiarito che la morte di Darrian ha avuto un “impatto significativo” sulla salute mentale della Tilby e che aveva subito una “profonda depressione”. Condannata a giugno, il giudice Paul Thomas le aveva detto durante l’udienza che aveva mostrato “deliberato disprezzo” per il benessere di suo figlio. «È responsabilità della madre, dovere della madre e il suo istinto naturale mettere la cura e la sicurezza del suo bambino di quattro settimane sopra ogni altra cosa».
Ma il suo avvocato, Dyfed Thomas, ha discusso martedì che la sua condanna era troppo lunga e avrebbe potuto essere sospesa nelle circostanze del caso. «Questa giovane donna ha fatto un terribile errore di bere così tanto da non poter rispondere ai bisogni di suo figlio». Consentendo il suo appello, il giudice Fraser ha ribaltato la storia. E ha detto che inevitabilmente Marina sarà gravemente colpita per la morte di suo figlio per il resto della sua vita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino