La Voce libera della Carfagna: «Né contro Silvio né con Conte, portiamo idee al centrodestra»

La Voce libera della Carfagna: «Né contro Silvio né con Conte, portiamo idee al centrodestra»
«Non è un partito e non sarà certo la stampella di questo governo», dice tranchant, per mettere subito le cose in chiaro, la vicepresidente della Camera...

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«Non è un partito e non sarà certo la stampella di questo governo», dice tranchant, per mettere subito le cose in chiaro, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna. E un secondo dopo, ugualmente decisa, aggiunge: «Nessuno strappo, sono e rimango in Forza Italia». Per smentire subito il gossip politico esploso non appena ha fondato «Voce libera».


Onorevole, scusi, molti parlano di partito o partito-ombra: allora ci può spiegare il suo progetto?
«Non è un partito, chiariamolo subito. È un'associazione che ha l'ambizione di mettere insieme idee e persone oltre gli steccati e la cerchia dei parlamentari e dei dirigenti di partito. È stata fondata con un solo obiettivo: mettere benzina nel motore del centrodestra che non può vivere solo cibandosi di invettive razziste contro gli immigrati».

Qualcuno ha evocato il partito dei responsabili...
«Voglio stroncare subito, senza se e senza ma, questa suggestione. Questo è un governo dannoso per il Paese. E lo dimostrano le vicende dell'Ilva, dell'Alitalia, la riforma della giustizia che prevede l'abolizione della prescrizione, le tasse che spuntano ogni giorno e la conferma di quota 100 e del reddito di cittadinanza e la totale incapacità di gestire la riforma del Mes. Era difficile fare peggio del Conte 1 ma ci stanno riuscendo bene».

Lei ha un dialogo diretto con il fondatore di Fi Berlusconi: cosa pensa il Cavaliere di questa iniziativa?
«Questo progetto è in sintonia con la sua vecchia idea de L'Altra Italia. Lui sa che non farò mai strappi politici, che sono e rimarrò in Forza Italia. Penso però che le idee nuove possono solo fare bene anche al mio partito».

Quindi è una corrente di delusi azzurri.
«È evidente che sto ricevendo le attenzioni dei parlamentari di Forza Italia che vogliono dare una mano ma non è una corrente. Vogliamo solo mettere in campo idee e proposte con iniziative e campagne».

Del tipo?
«Partirà subito una campagna sull'occupazione femminile con incontri diffusi su quello che considero un'emergenza nel nostro Paese: un mercato del lavoro ostile verso le donne. Un'altra campagna riguarderà la giustizia e la battaglia per il garantismo e per la certezza dei tempi del processo. Un'altra ancora sarà focalizzata sul rilancio del Mezzogiorno che non può diventare un deserto con la chiusura delle acciaierie e dando una mancia di stato per chi non trova lavoro. Ma, sopratutto, ci daremo da fare per rilanciare il tema della crescita visto che ci ritroviamo in una tremenda stagnazione economica e nessuno sembra preoccuparsene. Servono invece soluzioni. E subito».

Siete aperti anche ad esponenti di altri partiti?
«Assolutamente sì. Perché non sarà un partito e io un partito ce l'ho già ed è Forza Italia. Stanno però già aderendo in molti: vengono da altri partiti come arriva chi non si sente rappresentato da alcun partito. L'obiettivo è aprire a nuovi mondi: alzare ponti con il mondo popolare, cattolico e riformista senza confinarsi in alcuno steccato. Da qui la scelta di questo nome, Voce Libera: rimarca che non c'è un recinto ma si lavora in una piazza, in un'agorà, per proporre e discutere».

Dagli altri partiti chi aderirà?
«Siamo appena nati, per ora c'è il nome, un progetto e le porte aperte a tutti. Stiamo ricevendo le prime adesioni in queste ore. Tra un po' renderemo pubblici i nomi e si capirà subito come abbiamo in mente tutto fuorché un'operazione di palazzo, una stampella al governo Conte o una corrente di Forza Italia».

L'ha detto lei stessa: è avvicinata da molti delusi del suo partito. E l'ex ministra Gelmini ha appena tuonato contro i malpancisti con un aut aut: o dentro o fuori, decidetevi.
«Penso non riguardi me. Forza Italia ha dato vita a decine di fondazioni o associazioni che sono una risorsa per un partito. E chiunque mi attribuisce scissioni, odierne o future, dice una grande sciocchezza».

Un altro ex ministro come Paolo Romani immagina invece una Forza Italia 2.0 in cui lei e Giovanni Toti possiate diventarne i leader.
«I partiti non nascono dalle interviste e non si fa politica immaginando qualcosa o una coppia di nomi per proporsi come forza credibile per il Paese. Lo ringrazio ma il progetto non mi interessa».

Intanto c'è un nodo impellente come le regionali. In Calabria, dove si vota a breve, Salvini ha bocciato l'azzurro Occhiuto mentre in Campania ha dato l'ok a Caldoro ma è lei che è fredda.

«Il solo fatto che l'ultima parola sulle candidature di Forza Italia tocchi al leader di un altro partito racconta bene la condizione di difficoltà in cui ci muoviamo. Io penso che, in Calabria come in Campania, si dovrebbe cogliere l'occasione per scegliere candidature condivise. Ma io farò come sempre la mia parte anche perché il Sud rimane sempre in cima al mio lavoro e alle mie iniziative parlamentari». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino