Maradona, due infermiere accusano la cuoca: «Non ci faceva entrare nella stanza di Diego»

Maradona, due infermiere accusano la cuoca: «Non ci faceva entrare nella stanza di Diego»
Iniziano ad emergere i primi particolari degli interrogatori di alcuni testi convocati dai magistrati della procura di San Isidro che indagano sulla morte di Diego Maradona,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Iniziano ad emergere i primi particolari degli interrogatori di alcuni testi convocati dai magistrati della procura di San Isidro che indagano sulla morte di Diego Maradona, avvenuta il 25 novembre. E sono inquietanti. Perché due infermiere hanno raccontato che non hanno potuto assistere il Campione dato che due persone che facevano parte dell'entourage del Pibe - il nipote Jonathan Esposito e la cuoca Romina Milagros Rodriguez detta Momona - vietavano di entrare nella sua stanza «per non disturbare». E le due infermiere restavano fuori, peraltro senza comunicarlo ai medici e al coordinatore dell'assistenza. 

Le due infermiere ascoltate da tre pm della procura di San Isidro - Cosme Iribarren, Patrizio Ferrari e Laura Capra - si chiamano Daiana Lorely Caceres e Cynthia Elizabeth Cordoba. La seconda lavora presso l'ospedale Argenich di Buenos Aires mentre la prima è impiegata presso l'ospedale Evita di Lanus, proprio dove il 30 ottobre 1960 era nato Maradona. La Caceres, che coprì due turni, ha spiegato ai magistrati di essere andata nell'appartamento del Barrio San Andres a Tigre, dove Diego viveva dopo essere stato dimesso dalla clinica Olivos, senza aver ricevuto alcuna direttiva dallo staff medico. E che in occasione del secondo turno del 22 novembre, tre giorni prima della morte dell'ex capitano del Napoli e della Seleccion argentina, vide le sue braccia gonfie ma non lo comunicò alla psichiatra Cosachov. «Perché vedevo saltuariamente Maradona e non sapevo se fosse già da tempo in quelle condizioni». 

Le due infermiere sono state esplicite sulle difficoltà incontrate durante i turni: Maradona aveva dei momenti di ira, ma erano Jonathan Esposito e “Momona” a non farle entrare nella stanza. «Mi impedirono di svolgere la funzione di infermiera», ha detto la Cordoba, che ha rivelato di aver notato - a distanza di qualche giorno dalla collega Caceres - le gambe gonfie di Diego e di aver avvisato la coordinatrice Nancy Forlini, al momento uno dei sette tra medici e paramedici indagati per la morta di Maradona.

La tesi dei medici della commissione che ha indagato sulle ultime ore di Diego è sempre più valida: fu lasciato morire.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino