«Non riusciamo a fermare tutti i barconi che salpano dalle nostre coste, in queste ore i migranti riescono a partire anche con mezzi di fortuna perché il mare...
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Mentre dalla Libia continuano le partenze, intanto il governo italiano prova a sbattere i pugni sul tavolo a Bruxelles arrivando a minacciare la chiusura dei porti per le Ong battenti bandiera straniera. La macchina dell’accoglienza è al collasso e l’estrema conseguenza potrebbe essere l’allestimento delle tendopoli per tamponare l’emergenza. Una crisi che anche secondo le autorità italiane ha tra le sue cause l’attività delle Ong che sbarcano i migranti soltanto nel nostro Paese nonostante solo due navi delle tredici presenti in mare battano bandiera italiana.
Sono nove le principali associazioni che operano nel Mediterraneo, la più importante è probabilmente Medici senza Frontiere impegnata attualmente con due unità, l’Aquarius con bandiera di Gibilterra e la Prudence, una nave da 75 metri sbarcata con i migranti più volte sia a Napoli che a Salerno sventolando il tricolore. Anche la nave Vos Hestia di Save the Children sventola bandiera italiana. Poi c’è la Ong spagnola Proactiva Open Arms con la nave Golfo Azzurro battente i colori di Panama più un’altra unità con bandiera maltese. Una vera flotta è riferibile invece alle associazioni tedesche, si tratta di Sos Mediterranee, Sea Watch Foundation, Sea Eye, Lifeboat e Jugend Rettet con sette navi che battono bandiere di ogni parte del mondo: dalla Nuova Zelanda a Olanda e Germania. Attrezzatissima è la maltese Moas, l’associazione fondata nel 2013 dagli imprenditori italo-americani Christopher e Regina Catrambone. Ha due unità, Phoenix con bandiera del Belize e Topaz Responder con i colori delle Isole Marshall, più un drone per sorvegliare la presenza dei barconi in mare. E se scattasse il divieto ben undici navi su tredici non potrebbero più attraccare nei porti italiani. «Non sappiamo se questa decisione scoraggerà gli sbarchi – spiegano i libici – ma lo speriamo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino