L'ha avvicinata in un bar e l'ha portata in una stanza d'albergo per una notte di fuoco. Quando però ha scoperto che la donna che gli era tanto piaciuta era una...
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Il caporale dei marines Joseph Scott Pemberton è stato ora condannato a 12 anni di carcere per l'omicidio di Jennifer Laude (in precedenza conosciuta come Jeffrey), avvenuto nell'ottobre dello scorso anno a Olongapo, a nord ovest di Manila, nelle Filippine, dove il soldato stava partecipando a una serie di esercitazioni militari con le forze armate locali. Inoltre, dovrà risarcire la famiglia della ragazza con 90mila euro.
Joseph, di New Bedford, nel Massachusetts, era stato visto uscire dal bar con Jennifer ed entrare con lei nel Celzone Lodge Hotel: secondo varie dichiarazioni, sembra che lui fino a quel momento non sapesse che lei era una trans.
La tragedia è quindi scoppiata in camera, quando si è reso conto di una realtà che non riusciva ad accettare e che ha innescato in lui una reazione abnorme. Il ragazzo ha affermato in tribunale che Jennifer era ancora viva quando lui uscì dalla stanza, ma gli avvocati della controparte hanno sostenuto il contrario.
Alla fine i giudici lo hanno condannato a 12 anni. La madre di Jennifer si è detta soddisfatta a metà: l'assassino di sua figlia è stato rinchiuso in carcere, ma lei sperava in una sentenza più dura.
Questa tragedia, comunque, ha riacceso nel Paese le proteste da parte dei gruppi di sinistra e dei nazionalisti che da tempo chiedono la fine della presenza militare americana nelle Filippine. Una polemica che cade in una fase in cui Manila ha chiesto a Washington un sostegno per una disputa territoriale con la Cina che sta subendo una vera escalation. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino