Uccide la moglie e va a bere la birra al bar: Naima sorpresa a letto con le cuffie

Naima Zahir - Massimo Cannone
Dopo aver accoltellato al collo e ucciso la moglie è andato a bere una birra invece di chiamare i soccorsi. E' uno degli elementi emersi dalle indagini...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dopo aver accoltellato al collo e ucciso la moglie è andato a bere una birra invece di chiamare i soccorsi. E' uno degli elementi emersi dalle indagini condotte dalla polizia sull'omicidio di Naima Zahir, la 45enne originaria del Marocco trovata morta sabato, 12 marzo, nella sua casa di Lentini, nel Siracusano.

 

Il marito Massimo Cannone ha confessato alla presenza del suo avvocato di aver ucciso la moglie, dopo aver cercato in un primo momento di depistare le indagini. Cannone, tappezziere 45enne, che si trova adesso rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna, avrebbe sferrato due coltellate sorprendendo la donna che si trovava a letto con le cuffiette alle orecchie, mentre navigava in rete con il cellulare.

 

LA RICOSTRUZIONE DEL FEMMINICIDIO

Secondo quanto ricostruito l'assassino prima avrebbe dato «una ripulita» alle tracce di sangue trovate vicino al corpo della moglie e poi, invece di chiamare i soccorsi, sarebbe andato a bersi una birra. 

 

Leggi anche > Naima uccisa con una coltellata al collo, fermato il marito: «Non sono stato io, ha fatto tutto da sola»

 

A dare l'allarme sabato sera è stato il cognato della donna che al 112 ha raccontato che in casa del fratello c'era il corpo della moglie, morta sul letto colpita da due fendenti. Immediati i tentativi del marito di depistare gli agenti, sostenendo persino che la donna si fosse «auto inferta» le ferite. Le indagini, condotte dal commissariato di Lentini e dalla Squadra Mobile, hanno immediatamente evidenziato come la scena del crimine fosse stata inquinata dal marito che ha raccontato di essere stato il primo a rinvenire il cadavere della moglie.

 

Inverosimili i dettagli: l'uomo ha detto di aver dato «una ripulita alle tracce ematiche conseguenti ai colpi che la moglie si sarebbe auto-inferta» e poi, anziché chiamare il personale sanitario, sarebbe andato a bere una birra per tornare sul luogo del delitto quando i soccorsi erano già sul posto. Secondo la Procura di Siracusa il tappezziere stava progettando di fuggire. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino