Lui era l'indagato, l'altro era quello che l'aveva messo sotto inchiesta. Lui finì iscritto nel registro degli indagati a Catanzaro, l'altro era pm alla Procura...
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Mastella, questa potrebbe sembrare una specie di eterogenesi dei fini: lei, l'esponente della casta, che viene risarcito dal giudice che ha indagato su di lei...
«Macché, ma quando mai. Ora io voglio dire con estrema chiarezza che sono stato indagato dal dottor De Magistris in un'inchiesta in cui non c'era assolutamente nulla su di me. Lo fece per andare sui giornali. Oggi mi paga 20mila euro: non li ho chiesti io, lo ha stabilito il Tribunale di Roma e ne prendo atto. Però sa che le dico? Altro che 20mila euro, dovrebbe darmi 20 milioni, per il danno che mi ha procurato. Io allora ero ministro della Giustizia...».
Venti milioni? Dice per dire, ovviamente: è una cifra iperbolica...
«La sua inchiesta danneggiò me, la mia famiglia, la mia carriera politica, la mia onorabilità. Per ora mi deve 20mila euro. Dopo di che, vedremo...».
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Il Mattino