Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia, è finita nel mirino degli haters dopo che il video di un suo intervento durante la discussione in aula sul ddl anticorruzione...
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La Siracusano ha poi postato su Facebook alcuni screenshot di quegli insulti, decisamente forti: «Per testimoniare il significato di violenza di genere - scriveva nel suo post - ho deciso di condividere con voi solo alcuni degli schifosissimi commenti destinati a me a seguito del mio intervento in Aula contro il ddl anticorruzione, postato con un bizzarro montaggio, sulla pagina del M5S! L’istigazione all’odio sociale, alla violenza verbale e all’aggressione e la diffamazione a mezzo social sono la peggior politica che si possa esprimere e si tratta di una tendenza pericolosa che tutti insieme dobbiamo combattere!».
E oggi è scoppiata la bagarre a Montecitorio tra Forza Italia e M5S, con il capogruppo (e messinese come Siracusano) Francesco D'Uva, a ribadire di non avere nulla di che scusarsi. «Per i singoli commenti che sono sotto il post non possiamo rispondere noi», ha detto D'Uva. Tra parolacce e insulti, alla Camera è successo davvero di tutto: prima Francesco Paolo Sisto di Forza Italia che ha difeso la collega. «È stato formulato un attacco a testa bassa contro la persona, contro il ruolo di parlamentare e contro il diritto di ciascuno di esprimere le proprie opinioni in quest'Aula», ha detto. «Il fatto è molto grave; minacce di morte, insulti sessisti che provengono da uno strumento che qualcuno vuole di democrazia: il blog dei 5 Stelle».
Forza Italia accusa i pentastellati di «sessismo», la vicepresidente Mara Carfagna fatica non poco a mantenere l'ordine. E se a Siracusano arriva la solidarietà di tutti i gruppi, il capogruppo M5S Francesco D'Uva dice: «capiamo che ci chiediate conto e ragione su quello che è scritto nel blog, ma sui singoli commenti c'è poco da fare», sottolinea. Laura Boldrini attacca il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che segue in Aula l'esame del dl sicurezza e la guarda sbigottita e dice: «Ma come!».
Mentre Carfagna chiede silenzio, Salvini lascia i banchi del governo e va verso quelli di M5S, dove invita a tenere bassi i toni, «se no ci tengono qui chissà fino a quando...». Il presidente della Camera Roberto Fico manifesta «solidarietà» alla deputata messinese «per gli insulti indegni che ha ricevuto e a tutte le altre colleghe per le offese, i commenti sgradevoli, le insinuazioni di cui sono continuamente oggetto. Ogni forza politica deve farsi carico con fermezza e senza tentennamenti di contrastare questo orribile atteggiamento culturale». E da Fi è un fuoco di fila contro M5S: «Chiarisca se sostiene gli odiatori», chiede Roberto Occhiuto, mentre per Giorgio Mulè «il M5S è il mandante morale dell'aggressione sessista». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino