Gianluca Savoini spunta in foto in Italia e in Russia, negli ultimi anni, nelle vicinanze di Matteo Salvini, anche se quest'ultimo dice che «non era invitato dal...
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Il tavolo è quello della cena ufficiale del 4 luglio scorso a Villa Madama. Il premier Giuseppe Conte spiega di «non conoscere Savoini», che «era presente alla cena solo perché partecipò al forum Italia-Russia del pomeriggio». Non lo invitò nemmeno Palazzo Chigi, ma allora chi? Il caso rilanciato dall'audio sul sito di informazione Usa BuzzFeed (dopo l'inchiesta dell'Espresso a febbraio) viaggia tra la procura di Milano, che ha indagato Savoini, e il Parlamento. Il Pd e la sinistra insistono affinchè il ministro dell'Interno e il governo chiariscano il ruolo di Savoini, che in un hotel di Mosca nell'ottobre scorso - rimarcano- trattava finanziamenti in nero. La deputata dem Lia Quartapelle porta provocatoriamente dei rubli alla sede dell'associazione Lombardia-Russia di Savoini a Milano, nel palazzo che ospita anche gli uffici della Lega. Nicola Zingaretti parla di «tradimento di Ue e Nato». Matteo Renzi punge Salvini: «Tovarisch, glasnost! (compagno, trasparenza). Fatti un selfie-querela con i tuoi». Alla richiesta Pd di commissione d'inchiesta sul caso, il M5S risponde di nuovo: che sia su tutti i partiti. Mentre il capo leghista dopo averla definita «ridicola» oggi dice «nulla da nascondere, ne facciamo anche sette-otto».
Ma alle domande dei cronisti «sull'uomo della Lega a Mosca» Salvini sbotta: «Più scrivete queste cose e più mi fate un favore, poi chiedetevi perché i giornali vendono sempre meno copie». Il vicepremier non intende querelare Savoini, bensì «chi accosta la Lega a ipotesi di corruzione». L'avvocato della Lega ipotizza la costituzione di parte civile del partito in un eventuale processo a Milano. Eppure l'imbarazzo nel partito resta. In diversi descrivono Savoini come un millantatore o uno che si è fatto prendere la mano senza avere alcun mandato. Su questa linea il deputato Claudio Borghi e il governatore della Lombardia Attilio Fontana.
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Anche se nelle foto lo si vede nel 2014 sulla Piazza Rossa con Salvini ed altri, tra cui Claudio D'Amico (ora consigliere del vicepremier per gli affari esteri) e Paolo Grimoldi (deputato e segretario Lega Lombarda). In un'intervista a un sito, International Affairs, Salvini presentava all'epoca Savoini come suo delegato. Grimoldi, altro habitué della Russia, non vuole tornare sull'argomento. «Non abbiamo mai preso un rublo», ripete. Luigi Scordamaglia, ex presidente di Federalimentare, organizzazione interessata alla fine delle sanzioni contro Mosca, era seduto accanto a Savoini al forum Italia-Russia, come da foto dei cartellini degli ospiti. «Mai conosciuto, non ci siamo parlati», fa sapere Scordamaglia.
Altro scatto: Savoini l'8 giugno 2018 - a una settimana dalla nascita del governo gialloverde - accanto a Salvini e all'ambasciatore russo a una festa in ambasciata a Roma.
Il Mattino