Nel tragico attentato terroristico del 7 aprile in pieno centro a Stoccolma, quando un camion guidato da un estremista islamico si è schiantato sulla folla e sui negozi...
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Rufolo di Ravello stava camminando nella zona del Drottninggatan di Stoccolma; era appena uscito dalla metropolitana, quando ha visto diverse persone fuggire nella sua direzione, urlando. A quel punto si accorge del camion a folle velocità: mentre cominciava a fuggire anche lui, ha avvistato - come racconta il sito della Cnn - due bambini di sette anni. Erano soli e smarriti, ed ecco che li ha presi per mano e tirati fuori dal pericolo, trascinandoli in una traversa prima che il camion piombasse su di loro.
«Come medico sono abituato a trovarmi in situazioni in cui posso fornire assistenza - ha raccontato Guglielmo -. Ce l'avevo di fronte il camion. La mia soddisfazione è stata di averlo fregato sul tempo e di essere stato più veloce di lui nel salvare le due vittime. Ma io sono una persona normale come tutti quanti. Il mio è stato solo un gesto istintivo, una decisione presa a freddo. L'egoismo di un pazzo terrorista dell'ISIS contro la spontaneitá, la prontezza, la velocitá dell'intuito e l'altruismo di un medico napoletano».
Il Mattino