Da ex caporal maggiore degradato dopo la sentenza passata in giudicato ad aspirante avvocato perché oggi a questo aspira Salvatore Parolisi che a gennaio, così come...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Parolisi, permesso premio per l'assassino di Melania
Parolisi si è sempre comportato da detenuto modello sin da quando, a luglio del 2011, non è stato arrestato per l’omicidio di sua moglie Melania Rea, una giovane mamma all’epoca 29enne originaria di Somma Vesuviana. In Cassazione il militare 41enne è stato condannato a 20 anni di reclusione per aver ucciso la moglie con 35 coltellate nel bosco di Civitella del Tronto in provincia di Teramo, ma lui si è sempre proclamato innocente. Per i giudici della Suprema corte il suo comportamento è stato quello di un uomo «falso e doppio».
Un delitto d’impeto commesso perché stretto tra la relazione con l’amante, pure lei una soldatessa, e quel matrimonio a cui non sapeva mettere fine. Da mesi, ormai, si parla della possibilità di Parolisi di poter chiedere i permessi premio come da suo diritto dopo aver scontato metà della pena, aver avuto una buona condotta e partecipato all’opera di rieducazione. Ma è stato lo stesso fratello di Melania, Michele Rea, recentemente, a dire: «L’ergastolo purtroppo lo abbiamo preso noi e non lui che è riuscito ad accedere anche al rito abbreviato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino