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Cambio al vertice dell'Aisi, occupato da 8 anni - un record - dal generale Mario Parente, più volte prorogato da governi di diverso orientamento. La scelta dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è caduta su Bruno Valensise, che svolgeva il ruolo di vicedirettore del Dis. Gli toccherà un compito complesso, con la presidenza italiana del G7 ed i conflitti in corso, dall'Ucraina a Gaza, che hanno pesanti ricadute sulla sicurezza nazionale e sul rischio terrorismo.
C'è stata un'attenta valutazione da parte della premier, dell'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano e degli altri ministri coinvolti su come procedere riguardo alla prima casella del sistema d'intelligence che andava a scadenza. Parente ha rappresentato in questi anni un punto di riferimento solido per la sua esperienza ed il suo equilibrio. E sul tavolo si sarebbe affacciata anche l'ipotesi di un'ulteriore proroga del carabiniere (dal 2008 il direttore dell'Aisi proviene dall'Arma) per superare senza scossoni un anno particolarmente delicato, anche se la legge prevede un limite di mandato di 8 anni. Alla fine si è deciso per l'avvicendamento, come da calendario.
La nomina
L'altro nome in lizza era quello di uno dei due vicedirettori dell'agenzia per la sicurezza interna, Giuseppe Del Deo, generale dell'Esercito, per anni a capo del reparto economico-finanziario.
Chi è
È passato successivamente al Dis, dove è stato prima direttore della Scuola di formazione dell'intelligence e poi, dal 2015 al 2019, direttore dell'Ufficio centrale per la segretezza. Nel 2019 è stato nominato vicedirettore. Ha un background giuridico, molto diverso, dunque, dal suo predecessore Parente che, prima di entrare nei servizi, da carabiniere si era distinto nelle operazioni contro la mafia ed il terrorismo. È laureato in Giurisprudenza, in Scienze politiche e in Scienze economiche e sociali, nonché dottore di ricerca in Diritto costituzionale. Ha conseguito l'abilitazione per l'esercizio della professione di avvocato. Una biografia che potrebbe preludere a cambiamenti nella gestione dell'Agenzia. Nei mesi scorsi, peraltro, era stato Mantovano a sottolineare la necessità di un restyling complessivo del comparto 007, che sconta sovrapposizioni e rigidità. Le altre due caselle dell'intelligence sono al momento saldamente occupate dall'ambasciatrice Elisabetta Belloni (Dis), in carica dal maggio del 2021 (e nominata anche sherpa per il G7/G20 da Meloni all'inizio dell'anno) e dal generale Giovanni Caravelli, dal maggio 2020.
Le prossime nomine
La prossima tornate di nomine negli apparati della sicurezza e militari dovrebbe riguardare l'Arma e lo Stato Maggiore della Difesa. L'attuale comandante generale dei Carabinieri, Teo Luzi, compirà 65 anni a novembre ed è in carica dal gennaio del 2021: tra i possibili successori si fanno i nomi di Salvatore Longo, comandante interregionale del Centro Italia e di Mario Cinque, capo di Stato Maggiore, con il primo favorito. Anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, finirà il suo servizio a novembre per assumere il ruolo di capo del Comando militare della Nato. Il suo erede - per una questione di turnazione con le altre forze armate - sarà un generale dell'Esercito: tra i candidati l'attuale capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Carmine Masiello, il comandante del Covi, Francesco Figliuolo, il Segretario generale della Difesa, Luciano Portolano.
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