La vicenda sembra tratta dal plot di una serie tv di grande successo. Eppure la fiction, almeno stavolta, non c’entra: nel 2008 a El Paso, città texana al confine con...
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Samuel Velasco Gurrola è conosciuto dalle autorità texane per essere, insieme al fratello Emmanuel e alla sorella Delia, a capo di una gang locale impegnata nel traffico di droga (la “Velasco criminal enterprise”, come l’hanno definita gli inquirenti). L’assassino, con la complicità dei fratelli, architettò questo “diabolico piano” per impedire alla moglie, Ruth Sagredo, di testimoniare contro di lui in un processo per molestie sessuali. A renderlo noto è la CBS News, che ha ricordato come l’uomo avesse già cercato di ammazzare la consorte seguendo la stessa dinamica: Gurrola, infatti, ingaggiò un sicario per uccidere il suocero a Ciudad Juarez, divisa da El Paso dal fiume Rio Grande e nota per essere la città con il più alto tasso di omicidi al mondo. Il piano però fallì. Un mese più tardi il cadavere della cognata venne trovato nella località messicana.
Il narcotrafficante, che al momento si trova in prigione, attende la sentenza definitiva, prevista per il prossimo gennaio. Il giudice impiegò circa tre ore a decidere sulla sorte di Gurrola, su cui pendevano ben sette capi d’imputazione. Un vero e proprio “piano diabolico”, stando alle parole del pubblico ministero. L’avvocato del killer ha già fatto sapere che appellerà la sentenza, certo di una prevedibile condanna definitiva. «Hanno preso queste decisioni basandole soprattutto sull’emotività, anziché soffermarsi su alcuni fatti contraddittori» ha spiegato il legale di Gurrola.
Ciò che si può affermare con certezza, stando alle prove raccolte finora, è che i tre fratelli abbiano progettato ed eseguito, in un arco di tempo che va dal 2009 al 2013, una serie di estorsioni e rapimenti sia negli Stati Uniti che in Messico: insomma, una feroce banda di criminali conclamati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino