Migranti, il Vaticano: «Bombardare i barconi è un atto di guerra»

Migranti, il Vaticano: «Bombardare i barconi è un atto di guerra»
«Bombardare in un Paese è un atto di guerra! Poi a cosa mirano? Solo ai piccoli battelli dei migranti? Chi garantisce che quell'arma non uccida anche le persone vicine,...

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«Bombardare in un Paese è un atto di guerra! Poi a cosa mirano? Solo ai piccoli battelli dei migranti? Chi garantisce che quell'arma non uccida anche le persone vicine, oltre a distruggere i barconi? E poi, anche se fossero distrutti tutti i battelli, il problema dei migranti in fuga da conflitti, persecuzioni e miseria continuerà ad esistere». Così il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, liquida in un'intervista al Sir l'intenzione dei Paesi europei di eliminare le imbarcazioni dei migranti, sotto l'egida Onu, con azioni mirate nei Paesi africani.


«È inutile bombardare le imbarcazioni, le persone disperate troveranno sempre sistemi per fuggire: faranno altri barconi, passeranno via terra», dice. «Non siamo soddisfatti di questo accordo. Qualcosa è stato fatto, come il finanziamento dell'operazione Triton, ma così non si risolve il problema. Servirebbe un programma a lungo termine, una politica delle migrazioni seria», afferma il card. Vegliò commentando il vertice dei leader dell'Unione europea sulle migrazioni che si è svolto ieri a Bruxelles.



L'atteggiamento della Gran Bretagna, ad esempio, che ha risposto con un no secco all'accoglienza, secondo il cardinale Vegliò «è molto egoistico. Tutti sono disposti a dare soldi, basta che non vengano a disturbare nel proprio Paese. Ma non è questa la soluzione». Secondo il capo-dicastero vaticano, «sarebbe un prestigio per l'Europa far vedere che è in grado di risolvere il problema delle migrazioni». Invece, a suo avviso, l'Ue «è una unità economica, finanziaria ma non ha una politica estera comune. Quanto conta l'Europa in Medio Oriente o in Africa o in America Latina? Niente. Contano i singoli Paesi: i legami della Spagna con l'America Latina, della Francia con l'Africa o con il Medio Oriente». L'Europa, conclude, «è un progetto bellissimo ed entusiasmante ma mi sembra che oggi sia molto egoista, stanca, abbia perso i suoi valori cristiani».
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Il Mattino