E' stata scoperta l'origine dei tumori del cuore attraverso l'individuazione delle cellule staminali responsabili del mixoma atriale. Lo studio è frutto della...
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“I tumori primitivi del cuore sono patologie molto rare - avverte De Geo - tra questi la stragrande maggioranza è rappresentata dai mixomi cardiaci. Il mixoma atriale è tipicamente considerato una neoplasia benigna in senso convenzionale, per il suo basso grado di invasività locale e l’assenza di metastasi. Tuttavia, la designazione oncologica di benignità sottostima il rischio clinico che questo tumore cardiaco comporta per il paziente. Infatti, in virtù della loro posizione anatomica, i mixomi atriali possono produrre diversi quadri clinici, tra i quali rientrano lo scompenso cardiaco per disfunzione valvolare acuta e l’embolizzazione distale a carico del cervello o di altri organi (ictus). La diagnosi precoce e l’escissione totale mediante intervento di cardiochirurgia sono perciò fondamentali nel trattamento del mixoma. Tali tumori benigni continuano a generare interesse non solo in conseguenza della loro presentazione clinica potenzialmente pericolosa ma, soprattutto, per la loro origine, rimasta a lungo sconosciuta”.
Nel lavoro, i ricercatori dell’Università della Campania e della Magna Graecia hanno analizzato 26 mixomi umani, identificando e isolando delle cellule con caratteristiche di vere cellule staminali tumorali capaci di riformare il mixoma cardiaco. Lo studio, cui è dedicato anche un’Editorial (https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaa208), dimostra l'esistenza di una cellula staminale tumorale che dà origine al mixoma atriale. Tutto questo sembra, pertanto, indicare i mixomi cardiaci come la prima malattia cardiaca umana correlata alle cellule staminali del cuore adulto.
Il lavoro ha visto la collaborazione anche di Antonella De Angelis e Liberato Berrino entrambi docenti dell’Unicampania, di Alessandro Weisz dell’Università di Salerno e di scienziati internazionali quali il Bernardo Nadal-Ginard di Boston (Usa) e Georgina M. Ellison-Hughes del King’s College di Londra. Uno studio condotto in porto in piena emergenza Covid che non ha impedito di far luce sugli sforzi profusi e i significativi successi che continuano ad essere conseguiti dall’Università della Campania e delle Università del Sud in generale nell’ambito della formazione, assistenza, ricerca e sviluppo.
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Il Mattino