Un insospettabile medico milanese, con contratti di collaborazione in due ospedali della citta', una moglie e un figlio. Una vita all'apparenza ineccepibile quella di...
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Gli episodi di molestie si sono svolti dal 26 ottibre al dicembre scorso, tutti con le stesse modalita'. Il medico andava al parco Lambro, area verde con molte piante e vialetti poco frequentati, e sceglieva le sue prede tra le donne che correvano o passeggiavano. Sempre con il volto coperto da un casco da moto o da un cappuccio, si appostava e aspettava le sue prede. Ma il 4 dicembre il suo piano viene smascherato. Un uomo che porta a spasso il cane lo nota mentre parcheggia la sua Mercedes, apre il bagagliao e tira fuori il casco. "Era mattina presto - riacconta agli inquirenti - C'era poca gente in giro. Quell'uomo ha attirato la mia attenzione perche' non capivo a cosa gli servisse il casco per passeggiare nel parco". Dieci minuti dopo sentre le grida di una donna e vede arrivare di corsa S.P. con il casco sulla testa. L'uomo balza in macchina e fugge, ma un'altra testimone ha la prontezza di estrarre il cellulare e fotografare la targa.
Cosi' si risale al medico: i testimoni lo riconoscono, le vittime confermano le caratteristiche fisiche, a casa vengono trovati due caschi (uno grigio e uno nero) usati per le aggressioni. L'analisi delle celle telefoniche rileva che nei giorni e nelle ore dell'aggressione il medico si trovava al parco Lambro. I suoi agguati erano violenti: bloccava le prede afferrandole alle spalle, le palpeggiava e le gettava a terra. Una volta ha tentato di trascinare una donna tra gli alberi, in un altro caso ha assalito per ben tre volte la stessa runner, che ha continuato a correre. "Siamo alla ricerca di altre potenziali vittime", affermano gli investigatori.
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Il Mattino