Roma, bimba di 9 anni morta di morbillo. Il primario del Bambino Gesù: «Con il vaccino sarebbe vissuta di più»

Roma, bimba di 9 anni morta di morbillo. Il primario del Bambino Gesù: «Con il vaccino sarebbe vissuta di più»
Professor Alberto Villani, primario di Pediatria all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, in che condizioni si è presentata la bimba di 9 anni morta a Roma per...

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Professor Alberto Villani, primario di Pediatria all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, in che condizioni si è presentata la bimba di 9 anni morta a Roma per complicanze da morbillo?

«Era una bambina affetta da cromosopatia, aveva contratto il morbillo che si era manifestato in forma molto virulenta e violenta con un peggioramento complessivo della situazione clinica. Il virus ha innescato un'insufficenza multiorgano: il morbillo infatti è particolarmente aggressivo sull'apparato respiratorio e sul sistema nervoso centrale. E' stata ricoverata in rianimazione, abbismo tentato di tutto, le condizioni purtroppo non sono mai riuscite a migliorare».

I bambini affetti da malattie genetiche possono essere vaccinati?
«I bambini più fragili devono essere vaccinati, ancora più degli altri. Le malattie che possono determinare conseguenze gravi sono evitabili solo se si è vaccinati. Se un bambino sano contrae una malattia tipo il morbillo ha un fattore di rischio di contrarre l'encefalite ogni 1000 casi e di avere il decesso ogni 3000.  Nei bimbi con situazioni complesse questo rischio è 4-5 volte maggiore».

Ci sono delle situazioni in cui è impossibile vaccinare?
«I bambini sottoposti a terapie immunosoppressive, bambini oncologici, con patologie intestinali come Crohn o rettocolite ulcerosa che durante il periodo di terapia non possono e non devono essere vaccinati. E poi rarissimi casi di immunodeficienza acquisita o congenita nei quali bisogna valutare caso per caso a quale vaccinazione può essere sottoposto il bimbo e  quando. Ad esempio durante un trapianto ovviamente non si può essere vaccinati.
La bimba con il vaccino si sarebbe salvata?
«Di certo non sarebbe morta ad aprile. Per la bimba la vaccinazione non era sconsigliata, era doppiamente indicata. Solo che viviamo una situazione inverosimile e paradossale in cui, come è accaduto a Monza al collega Biondi, si può vincere una battaglia contro il tumore ma si perde quella contro una malattia infettiva come il morbillo, che può
essere prevenuta dal vaccino».

Un consiglio ai cittadini sul tema dei vaccini?

«Bisogna avere fiducia nelle istituzioni e nei medici. E' necessario compiere prima di tutto un'operazione culturale. Migliorare la cultura sanitaria nel nostro paese.  Si deve fare educazione sanitaria sin dalle elementari. La popolazione va educata a riconsiderare il valore della salute. La vaccinazione deve esseere considerata una pratica da compiere con estrema serenità»


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Il Mattino