Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, in conferenza stampa a Parigi, ha evidenziato la situazione dell'Italia tra i «rischi politici»...
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Moscovici è poi tornato a evidenziare l'alto livello del debito pubblico in Italia che però «comincia a scendere». «Sull'Italia - ha detto - cito sempre Galileo: "Eppur si muove..."». «Possiamo avere fiducia nella ripresa dell' Italia», ha insistito, aggiungendo che diverse riforme sono state svolte e altre sono ancora da fare. Ma ha poi ribadito che il principale motivo di preoccupazione è «l'incertezza politica» per le elezioni del 4 marzo. Moscovici ha aggiunto che quello italiano è uno scrutinio che segue «da molto vicino». «Oggi - ha spiegato - è difficile immaginare quale coalizione uscirà dal voto, con quali ambizioni europee, anche se con l'approssimarsi delle elezioni tutti i partiti rivedono il loro posizionamento rispetto all'euro».
La proposta di Luigi Di Maio di sfondare il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil «è un controsenso assoluto», ha poi detto Moscovici, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa a Parigi. «Sul piano economico - ha aggiunto - questa riflessione non è pertinente: il tetto del 3% ha un senso molto preciso, quello di evitare che il debito non slitti ulteriormente.
Più ottimismo è invece stato espresso a livello europeo. «Credo di poter dire che siamo usciti dall'era delle grandi crisi europee», ha proseguito, Pierre Moscovici, riferendosi alla situazione economica, ma anche alla Grecia, alla Brexit, alla crisi migratoria, in conferenza stampa a Parigi. «L'Europa ha ripreso colore», ha aggiunto, sottolineando che ormai la crescita europea supera il 2%, «più degli Stati Uniti». «L'Europa - ha detto - può contare su una crescita solida e duratura».
«Scandalose» poi secondo Moscovici, le parole di Attilio Fontana, candidato del centrodestra in Lombardia, sulla razza bianca. Moscovici ha sottolineato che «i partiti illiberali, razzisti, estremisti, vanno combattuti sul terreno politico. Siamo delle democrazie, bisogna lasciare i popoli votare. Anche se sono parole ovviamente scandalose».
Poi parlando a Strasburgo a margine della riunione del collegio dei commissari ha sottolineato: «Non è un segreto che sugli orientamenti europei e le decisioni da prendere sulla zona euro c'è una convergenza di vedute molto chiara con Paolo Gentiloni, Pier Carlo Padoan e il governo. Per il resto, questo non significa nulla per quanto riguarda le scelte che faranno gli italiani: la Commissione e io stesso, come d'abitudine, lavoreremo con il governo democraticamente eletto dagli italiani».
«Mi si potrebbe sospettare come socialista e democratico, di avere delle simpatie per il Pd, e non si avrebbe torto, ma questo non avrebbe alcun impatto sulla qualità del lavoro che possiamo sviluppare con qualsiasi governo italiano e sulla sovranità del popolo italiano nello scegliere i suoi candidati», ha aggiunto Moscovici. «Quello che desidero prima di tutto è che l'Italia, dopo le elezioni, abbia un governo pro europeo e pro euro», ha sottolineato.
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Il Mattino