La parola d'ordine a palazzo Chigi è abbassare i toni, stemperare lo scontro. Anzi, negare che nel governo ci siano due linee contrapposte sulla questione del...
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Tutto comincia sabato notte, quando si diffonde la notizia che due unità della Guardia costiera stanno per approcciare Prudence, una nave di Medici senza frontiere (una delle Ong che non ha firmato il codice di comportamento) a 33 miglia da Lampedusa. Il Viminale scende sul sentiero di guerra. I collaboratori di Minniti fanno presente che l'operazione vìola le nuove regole. Per il ministro dell'Interno, infatti, chi non ha firmato il codice «è fuori dalle operazioni di soccorso». Dall'entourage di Delrio viene risposto che l'operazione è concordata. Che «si permette il trasbordo, fuori dalle acque territoriali italiane, per garantire assistenza a 127 migranti da 2 giorni a bordo di una nave cui non è permesso l'accesso in porto, proprio nel rispetto del codice di comportamento» voluto dal Viminale. Si prova a rappattumare con un comunicato in cui Interni e Trasporti sottolineano che alla Prudence è stato negato l'approdo a Lampedusa proprio secondo «il codice di condotta», ma nel rispetto «delle convenzioni internazionali». Peccato che la mattina dopo Medici senza frontiere (Msf) fanno sapere di avere agito su «indicazione del Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma della Guardia costiera».
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Il Mattino