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Stroncato probabilmente da un malore il giorno di Santo Stefano poco dopo essere rientrato da un pranzo con i parenti nella sua abitazione di via Romana Aponense al civico 63, a Padova. Se n’è andato così Pierluigi Reda, 28 anni, originario di Torre Annunziata, dove risiede ancora la sua famiglia.
LA GIORNATA
Il giovane sabato si era recato a pranzo a Mestre da alcuni parenti rinunciando alla visita natalizia in Campania a causa del lockdown, ma non al calore derivato dal trascorrere qualche ora con almeno alcuni parenti. Poi, nel pomeriggio era rientrato in città e, una volta a casa aveva chiamato la mamma per salutarla. «Ciao mamma, sono tornato, faccio la doccia e ti richiamo». Dopo quella breve telefonata però la mamma non l’aveva più sentito.
Il cellulare di Pierluigi squillava a vuoto e la madre, temendo che quel silenzio inaspettato potesse essere foriero di qualche problema, ha iniziato a preoccuparsi. La donna ha lanciato l’allarme contattando i colleghi di lavoro ed i parenti a Mestre. Intorno all’una della notte tra sabato e ieri, in via Romana Aponense sono arrivati i familiari mestrini e una squadra di Vigili del Fuoco, oltre ai carabinieri che avevano ricevuto la chiamata d’allarme al 112.
Sono partiti i tentativi di farsi aprire la porta di casa ma nessuna risposta ne rumore proveniva dall’interno dell’abitazione. I pompieri sono quindi penetrati nell’appartamento facendo la tragica scoperta: per Pierluigi non c’era più nulla da fare, il corpo del giovane giaceva ormai senza vita ancora nella doccia. La pattuglia del radiomobile dei carabinieri ha eseguito i rilievi di rito. Il corpo dello sfortunato ragazzo è stato quindi trasportato all’istituto di medicina legale, sarà l’esame autoptico infatti a stabile le cause del decesso.
Una morte improvvisa di un giovane che sembra non soffrisse di alcuna patologia, e anzi appariva in perfetta salute, amava divertirsi con gli amici come tutti i giovani della sua età.
LA DISPERAZIONE
Una scomparsa che ha gettato nella disperazione quanti conoscevano il ragazzo sia nel suo paese d’origine che in quanti lo conoscevano dopo il suo trasferimento.
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Il cognato Felice Marco, ha listato a lutto la sua pagina Facebook, dando la notizia a tutti gli amici: in poco tempo il dolore della comunità si è riversato sul profilo dove oltre 300 sono le testimonianze di affetto, cordoglio, dolore e vicinanza alla famiglia per quel giovane che tutti descrivono buono, educato e tranquillo, come affermano anche i vicini di casa stravolti dall’accaduto. Un sofferenza per una morte che più di qualcuno sottolinea ingiusta o assurda, che non si ferma nel Comune partenopeo ma che “è arrivata fino in Germania causando un dolore immenso” come ha scritto un’amica, ma che ha colpito come un fulmine a ciel sereno anche i tanti amici e colleghi che aveva trovato a Padova. Fino a poche ore prima Pierluigi aveva postato i suoi auguri di Natale e risposto a quelli degli amici. «Era un ragazzo d’oro pieno di vita, umile e altruista» così l’ha ricordato l’amica padovana Luisa Ferin.
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Il Mattino