NEW YORK - Un gigantesco pene alto quattro piani di un palazzo di Broome Street, nel Lower East Side. Di graffiti New York ne è piena, ma questo è destinato...
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È comparso la notte di Natale ed è opera dell’artista svedese Carolina Falkholt, già nota per aver raffigurato una vagina, seppur assai più astratta, a distanza di pochi isolati, in Pike Street.
Il messaggio della quarantenne di Göteborg, che tra le altre cose si dedica alla musica elettronica, è orientato ad un rapporto più naturale con il proprio corpo, al «non vergognarsi della propria sessualità», come ha dichiarato lei stessa ad alcuni giornali locali e stranieri.
Le reazioni del vicinato sono state delle più disparate. C’è chi sorride divertito, chi è effettivamente interessato all’idea della Falkholt e chi, viceversa, è pronto a battagliare affinché venga immediatamente rimosso. Alcuni volti del quartiere lo bollano addirittura come molesto, in un tempo in cui il delicato capitolo delle molestie sessuali imperversa a queste latitudini e non solo. Non mancano, inoltre, manager ed immobiliaristi che parlano in chiave squisitamente tecnica di “danno alla proprietà”. A commissionarlo, però, oltre ad un’associazione di street art statunitense, è stato lo stesso proprietario dell’edificio.
(L'artista e musicista svedese Carolina Falkholt)
(Dal profilo Instagram della Falkholt: «Non ho mai sentito tante risate e visto tante facce così felici dietro di me come oggi, mentre dipingevo su questo muro di Broome Street») Leggi l'articolo completo su
Il Mattino